Scende la filiera del commercio in Veneto, cresce turismo: "Preoccupa desertificazione negozi"

Il sistema imprenditoriale del terziario in Veneto, sta avendo sempre meno imprese, ma con più filiali, anche in province diverse. Il quadro emerge dal report sulla demografia d'impresa stilato da Confcommercio Veneto in collaborazione con Unioncamere Veneto. Il numero delle sedi d'impresa nel terziario di mercato in Veneto è di 126.513 (-1,9% sul 2024 pari a -2.391 unità) e rappresenta il 30% sul totale regionale. Quello delle unità locali dipendenti è di 51.227 (+1,1%, pari a 557 unità) e costituisce il 45% sul totale. Il settore della filiera del commercio - ingrosso, logistica, dettaglio - è interessato da un evidente fenomeno di calo demografico commerciale, con meno sedi di impresa e una diminuzione o scarsa crescita delle unità locali, che non compensa il calo delle sedi. La quantità reale di punti vendita sul territorio diminuisce effettivamente.
I settori interessati da un fenomeno di crescita demografica sono nell'ambito turistico: alloggio, intermediazione immobiliare e trasporto persone, e quelli di software e consulenza informatica. La desertificazione commerciale interessa ingrosso di alimentari e bevande (-2,3% sedi e -0,4% unità locali); ingrosso di beni di consumo finale (-3,2% e -1,7%); negozi specializzati in alimentari (-3,7% e -1,2%); abbigliamento (-4,7% e -2%); calzature (-5,3% e -2,4%); ambulanti (-6,5% e +1,7%); ristorazione (-2,1% e +1,4%); logistica (-6,1% e +0,1%). Viceversa crescono alloggio (+5,2% e +8,5%); immobiliare (+5,2% e +1,5%); trasporto tramite noleggio (+4% e +10%); software e consulenza informatica (+1,3% e +1,2%).
Secondo Patrizio Bertin, presidente di Confcommercio Veneto, "sta alle imprese capire come cogliere le evoluzioni e adattarsi ad esse, per governarle con i necessari cambiamenti, investendo sull'innovazione e la transizione digitale. Preoccupa la diminuzione continua dei negozi, soprattutto quelli di vicinato, che sono attività e servizi fondamentali per i centri abitati. Senza di essi una città diventa meno città". "Nella dinamica di diminuzione del commercio - commenta Antonio Santocono, presidente di Unioncamere Veneto - senza dubbio incide una crescente attenzione delle famiglie a ricostituire il risparmio eroso dal rincaro dei prezzi degli ultimi anni. Allo stesso tempo sono cambiate anche le abitudini e gli stili di vita, che finora hanno privilegiato l'acquisto di servizi rispetto ai beni di consumo".