Economia di Redazione , 28/11/2024 10:30

Regione Veneto, aumento dell'Irap: l'Ance dice no. "Favorirebbe la recessione"

Alessandro Gerotto
Alessandro Gerotto

“L’Imposta Regionale sulle Attività Produttive (Irap) rappresenta da anni un peso contestato da imprenditori e professionisti. Tra i principali aspetti negativi la penalizzazione del costo del lavoro. L’Irap colpisce gli stipendi, disincentiva le assunzioni, specialmente di personale qualificato. Inoltre, la tassazione avviene sul valore della produzione, indipendentemente dalla redditività: un meccanismo che costringe le aziende in perdita a pagare, aggravando le loro difficoltà.”

E’ il commento di Alessandro Gerotto, presidente di Ance Veneto, secondo il quale “A questo si aggiungono costi amministrativi elevati, dovuti alla complessità del calcolo, e un disincentivo agli investimenti, poiché anche il costo del personale e parte degli interessi passivi rientrano nella base imponibile. Infine, l'Irap accentua le disparità territoriali: aliquote regionali differenti svantaggiano le imprese di aree meno competitive, come il Sud Italia, ampliando il divario con le regioni più virtuose.”

L’ipotesi di aumento dell’Irap, avanzata dalla Giunta regionale del Veneto, è “un ulteriore onere fiscale che verrebbe in un periodo di grande incertezza dei mercati e di prospettive incerti per il comporta edilizio” – aggiunge Gerotto. Ance Veneto condivide le stime secondo le quali un’aliquota Irap al 4,08% potrebbe portare a un aggravio medio di oltre 400 euro per azienda. Per alcuni ambiti l’aggravio potrebbe oltrepassare anche i 2.000 euro incidendo in modo rilevante sui margini di profitto.

“Il settore delle costruzione – spiega Gerotto – ha di fronte un 2025 con una stima di calo di oltre il 7% se a questo si aggiungono ulteriori carichi fiscali e si alza lo sguardo alla crisi del mercato tedesco e della situazione economica globale con un forte caro materiali, non sarebbe proprio il caso, da parte di una Giunta a fine corsa, di decidere un provvedimento di aumento dell’Irap. Sembra che si voglia indurre una stagnazione economica. Piuttosto di creare condizioni per una recessione, sarebbe più opportuno sostenere le imprese e il lavoro per favorire la competitività. Ricordo che ogni ritocco all’aliquota Irap deve essere ponderato attentamente poiché rischia di penalizzare gli sforzi delle varie funzioni aziendali volti ad incrementare l’efficacia e l’efficienza nell’uso dei fattori produttivi.”