Fascicolo sanitario elettronico, in Veneto 84% di sì: vera e propria frattura con il Sud Italia
In Veneto l'84% dei cittadini ha espresso il consenso alla consultazione dei propri documenti nel Fascicolo sanitario elettronico da parte di medici e operatori del servizio sanitario, percentuale più che doppia di quella italiana (41%). Il dato emerge da un report presentato dalla Fondazione Gimbe in occasione del 19/o Forum Risk Management di Arezzo.
Nel Fascicolo sanitario elettronico (Fse) regionale sono disponibili ad oggi 13 tipologie di documenti su 16, pari all'81% del totale dei documenti (media Italia 79%); la percentuale di servizi disponibili è pari al 31%. Tra giugno e agosto 2024, il 21% dei cittadini ha utilizzato il Fse nei 90 giorni antecedenti alla data di rilevazione (la media nazionale è del 18%); il 100% dei Medici di Medicina Generale e dei Pediatri di Libera Scelta vi ha effettuato almeno un'operazione; infine, il 100% dei medici specialisti delle aziende sanitarie risulta abilitato all'utilizzo del Fse rispetto al 76% a livello nazionale.
IN ITALIA Solo il 41% dei cittadini italiani ha espresso il consenso alla consultazione del Fascicolo sanitario elettronico (Fse), "strumento cruciale per la digitalizzazione del Ssn". E tra le regioni ci sono vere e proprie 'fratture digitali', dall'1% di adesione in Abruzzo, Calabria, Campania e Molise all'89% in Emilia-Romagna. Tra le Regioni del Mezzogiorno, inoltre, solo la Puglia con il 69% supera la media nazionale. E' quanto emerge da un report presentato dalla Fondazione Gimbe in occasione del 19/mo Forum Risk Management di Arezzo. "Il Fascicolo Sanitario Elettronico - dichiara il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta - non è solo uno strumento con cui il cittadino può tracciare e consultare la propria storia sanitaria, condividendola in maniera sicura ed efficiente con gli operatori sanitari, ma rappresenta una leva strategica per migliorare accessibilità, continuità delle cure e integrazione dei servizi sanitari e socio-sanitari.
Tuttavia, ad oggi, persistono significative diseguaglianze regionali che privano molti cittadini delle stesse opportunità di accesso e utilizzo. Inoltre, la mancata armonizzazione del Fse rischia di lasciare i cittadini senza accesso a dati essenziali per la propria salute in caso di spostamento tra Regioni". Il decreto del ministero della Salute del 7 settembre 2023 ha definito i contenuti del Fse 2.0, ma non tutte le Regioni rendono disponibili tutti i documenti. "Ad oggi - spiega Cartabelotta - solo 7 tipologie di documenti sono accessibili su tutto il territorio nazionale: lettere di dimissione ospedaliera, prescrizioni farmaceutiche e specialistiche, referti di laboratorio, di radiologia e di specialistica ambulatoriale, verbali di pronto soccorso". A livello regionale è presente una forte disomogeneità nella disponibilità dei documenti nel Fascicolo.