Azienda zero, Lorenzoni: Non è tutto oro quello che luccica
“La Regione stima minori costi per complessivi 847mila euro relativamente all’organizzazione di 138 concorsi pubblici nelle Asl venete, grazie all’attivazione di Azienda Zero. Quest’ultima, però, ha dedicato 36 persone alle varie procedure, per un’uscita totale che è stimabile in un milione e mezzo di euro. Davvero questo può essere considerato un buon risultato?”. Non è tutto oro quello che luccica, insomma. Oggi, durante la riunione della Quinta Commissione, il dottor Roberto Toniolo, direttore generale di Azienda Zero, ha illustrato i dati di stima sul risparmio economico centrato nel 2021 proprio grazie ad Azienda Zero. Un intervento, il suo, in risposta ad un’esplicita richiesta posta a luglio dai consiglieri dell’opposizione presenti in Commissione, Anna Maria Bigon, Erika Baldin, Arturo Lorenzoni e Francesca Zottis. “Naturalmente – dichiarano gli stessi consiglieri - l’oste ha detto che il vino è buono”. Nel caso specifico delle selezioni pubbliche, il bilancio sembrerebbe addirittura in negativo, altro che maggiori risparmi. “È vero che il confronto non è semplificabile in questi termini – commentano - ed è difficile effettuare delle valutazioni quantitative precise; tuttavia, lasciare che l’oste magnifichi il suo vino in questo modo non è opportuno: parliamo di una struttura che assorbe circa l’80% della spesa della Regione”. Più di qualche dubbio rimane a valle della medesima presentazione, e non tanto sull’operato della struttura, “che indubbiamente si è impegnata per il meglio”. Quanto, invece, “sulla scelta strategica di attivare un’azienda virtuale per gestire gli acquisti e l’assunzione del personale”. In sintesi, la relazione certifica quasi 289,6 milioni di euro di risparmi conseguiti a motivo di una minor spesa resa possibile dagli acquisti centralizzati (per 271 milioni di euro), dalla razionalizzazione della filiera di acquisto dei farmaci (12 milioni) e dai minori costi di personale (2,7 milioni). “Ma il risparmio conseguito attraverso la centralizzazione degli appalti è stimato in base ai ribassi rispetto alla base d’asta – sottolineano i consiglieri - Veramente si pensa che gli acquisti si sarebbero chiusi al prezzo base d’asta se fosse stata gestita dalle singole Asl? Ma via!”. E così pure i 2,7 milioni di minori costi delle procedure per la selezione del personale, grazie allo svolgimento di 138 selezioni invece di una stima di 671 nel caso in cui le singole Asl avessero gestito le procedure singolarmente: “Come non rendersi conto che tale stima è esagerata? Certamente i concorsi sarebbero stati gestiti in modo integrato comunque, come fanno i Comuni, anche senza la presenza di Azienda Zero”. “L’opportunità di avviare una struttura dedicata agli acquisti in sanità, unica in Italia, merita una riflessione più approfondita – concludono – La presentazione di oggi è stata troppo di parte per essere credibile. E forse affidare ad un ente terzo tali valutazioni è opportuno, al più presto”