L'ANALISI POST PADOVA-MANTOVA | Tre buoni motivi per continuare a credere in questo Padova VIDEO
E' normale che, dopo la debacle di lunedì scorso all'Euganeo, i tifosi del Padova siano un po' demoralizzati.
Aver vissuto un intero girone d'andata senza la macchia della sconfitta, aveva illuso un po' tutti che questo scontro al vertice col Mantova potesse rimettere in corsa i biancoscudati per la vetta. Così non è stato e non è stata una prestazione all'altezza quella degli uomini di Torrente che ora sono secondi a -8.
Con ogni probabilità i virgiliani, con questo successo perentorio, hanno ipotecato il primo posto finale. Non è però il caso, visto che siamo appena all'inizio del girone di ritorno, di darlo troppo per scontato. 18 partite sono davvero tante per evitare di provarci. Ecco l'analisi della nostra Martina Moscato sul delicato momento del Padova.
"Padova-Mantova 0-5. Solo a leggere il risultato, senza aver visto la partita, vengono i brividi e c’è da rimanere increduli. Come è possibile che una squadra come quella biancoscudata, dopo un intero girone passato senza perdere una gara, chiuso con un più che lusinghiero secondo posto in classifica e la miglior difesa del raggruppamento, prenda 5 gol in un’unica volta?
Per evitare di buttare via 19 partite fatte davvero molto bene e, soprattutto, di trascinarsi l’errata prestazione della ventesima rischiando di incappare in altri passi falsi che allungherebbero un divario dalla vetta che già si è fatto di 8 punti, occorre precisare alcuni aspetti che devono trasformarsi in piccoli trampolini per rilanciarsi immediatamente.
1) Innanzitutto il Mantova ha fatto la partita perfetta. Esistono gli avversari e la squadra di Possanzini ha dimostrato di meritare il primo gradino del podio per quanto espresso fino a questo momento. Il Padova invece, che pur aveva avuto un buon approccio alla sfida, si è poi lasciato trascinare nel vortice del nervosismo e del dispendio inutile delle energie in proteste per falli non concessi o situazioni non viste dall’arbitro (che pur ci sono state, va precisato). Diciamo, per fare un esempio, che il Padova si è comportato come la Triestina proprio contro i biancoscudati al “Rocco” lo scorso 22 dicembre, mettendo Donnarumma e compagni nella condizione di far proprio il risultato.
2) I gol presi sono stati 5 perché il Padova fino all’ultimo ha provato ad andare a riaprirla, anche sullo 0-3, incassando gli ultimi due gol oltre il novantesimo perché terribilmente sbilanciato in avanti. Insomma non ci troviamo certo di fronte allo 0-5 della passata stagione contro la Pergolettese, giusto per citare il precedente temporalmente più vicino e più infelice. Il fatto che i ragazzi non abbiano voluto mollare, pur non riuscendo a rendersi concretamente pericolosi, la dice lunga sulla loro grande generosità e sullo spirito di sacrificio che è davvero il loro marchio di fabbrica, da apprezzare sempre e comunque. Hanno “sudato” la maglia anche contro il Mantova, insomma, non riuscendo però a convogliare sui giusti binari il loro immenso impegno (i tifosi, a fine gara, lo hanno percepito, accogliendoli, nonostante la debacle, sotto la tribuna, con cori di incitamento).
3) C’è chi dice che il Mantova ora crederà di avere la B diretta in pugno e mollerà inconsciamente la presa. Lo ha sottolineato anche mister Possanzini a fine gara, dicendo chiaramente che toccherà a lui “rompere ai suoi giocatori le palle, per tenerli sempre sul pezzo”. 8 punti sono tanti e, anche se mollerà la presa di qualche centimetro, di sicuro il Mantova ha messo una zampata decisiva verso la serie B allungando il suo vantaggio sul Padova. Ma è giusto che, come ha già fatto qualche tifoso biancoscudato un po’ più “matto” di qualche altro, cavalcare quest’onda e pensare che, dopo questa battuta d’arresto, saremo proprio noi a caricarci al punto da compiere una bella rimonta. Anche qui torna alla mente l’episodio del 2017, quando, dopo aver perso malamente alla prima di campionato a Meda contro il Renate, l’allenatore del Padova Pierpaolo Bisoli andò sereno e convinto dal presidente Roberto Bonetto a dirgli: “Dopo questo 0-3 sono ancora più sicuro che vinceremo il campionato”. E alla fine arrivò proprio la B diretta.
Il mese di gennaio sarà contrassegnato dal mercato di riparazione. Il direttore sportivo Massimiliano Mirabelli ha già detto che non farà stravolgimenti. Dopo la batosta contro il Mantova, a mio avviso deve essere ancora più rigido su questo concetto: comprare giocatori di nome tanto per rimpolpare con qualche colpo a effetto, sconfessando di fatto il progetto della scorsa estate che ha puntato su un gruppo di ragazzi sani e con voglia di emergere, sarebbe un pericoloso boomerang e romperebbe equilibri che fin qui hanno funzionato alla perfezione. Questa è la strada per non farsi travolgere da quanto successo lunedì sera all’Euganeo. Mister Torrente si è preso tutte le responsabilità, ma esattamente come Possanzini, è dalla scorsa estate che lavora senza indugio alla costruzione e al potenziamento tattico e morale di questo gruppo che finora non aveva mai sbagliato l’atteggiamento. Saprà senz’altro continuare sulla strada tracciata, che ha portato ad una prima parte della stagione davvero strepitosa, con prestazioni maiuscole contro tutte le componenti del girone A, ad esclusione solo del Mantova".
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