Manildo a Confindustria: “Con noi impegni concreti su energia, formazione, casa, giovani"

«Il documento presentato da Confindustria Veneto è un contributo serio, lucido, costruttivo. Non solo perché individua priorità condivisibili, ma perché pone domande esigenti alla politica. E oggi il Veneto ha bisogno esattamente di questo: di visione, di coraggio, di un confronto vero su come affrontare le grandi trasformazioni in atto». Così Giovanni Manildo, candidato presidente del centrosinistra, commenta il Position Paper lanciato dagli industriali veneti in vista del voto regionale.
«Molti dei temi su cui gli imprenditori chiedono risposte – continua Manildo – sono già al centro del nostro programma. Parlo della formazione, delle politiche per i giovani, del costo dell’energia, del bisogno di innovazione sostenibile, del problema della casa. Parlo di quella qualità della vita che è diventata decisiva anche per la competitività. Perché le imprese crescono dove le persone stanno bene, e viceversa».
Manildo sottolinea come il quadro attuale sia del tutto inedito: «È significativo che tutte le associazioni di categoria – solo per restare agli ultimi giorni Confindustria, Confartigianato, CNA – stiano chiedendo con forza alla politica risposte chiare, indicando con nettezza i limiti delle attuali politiche regionali. Lo fanno perché vedono con lucidità due realtà: la prima è che il Veneto, nonostante i trionfalismi di certa politica, sta vivendo una fase di flessione, segnalata da tempo da tutti i principali indicatori; la seconda è che il mondo produttivo si sente abbandonato in mezzo alla tempesta. Tutti gli imprenditori, grandi e piccoli, con i quali mi sto confrontando in questi mesi mi dicono la stessa cosa: dopo l’ultima campagna elettorale non hanno più visto nessuno, e salvo pochi fortunati non hanno più avuto rapporti diretti con gli amministratori regionali».
Nel merito, Manildo propone alcune linee di impegno precise. «Costruiremo un patto regionale per la formazione tecnica e universitaria, capace di collegare territori, distretti produttivi e sistema dell’istruzione. Finanzieremo un piano casa che aiuti lavoratori e famiglie a trovare alloggio, anche nei territori più attrattivi dove oggi è difficile vivere con stipendi normali. Sosterremo la transizione energetica delle PMI con un fondo regionale mirato, per abbattere i costi e ridurre la dipendenza energetica. E promuoveremo politiche attive per trattenere i nostri giovani talenti e attrarne di nuovi, inclusa un’accoglienza intelligente di lavoratori stranieri, per evitare che la mancanza di manodopera freni lo sviluppo».
Poi la critica alla destra: «Chi governa il Veneto da trent’anni ha preferito tirare a campare, convinto che bastasse amministrare l’esistente. E oggi, a meno di due mesi dal voto, è ancora senza candidato, senza proposta, senza visione. Un vuoto che anche il mondo economico denuncia da tempo, chiedendo scelte serie, strutturali, strategiche. Il centrodestra ha invece trasformato la Regione in una pedina del risiko nazionale, bloccando ogni confronto e impedendo che i temi cruciali venissero affrontati con la serietà che meritano».
«Il nostro impegno – conclude Manildo – è chiaro: aprire una stagione nuova di dialogo vero con il mondo produttivo, con strumenti stabili e condivisione delle scelte. Perché solo insieme si può costruire un Veneto più forte, più giusto, più competitivo».