Politica di Redazione , 22/09/2025 8:48

Medici e case di comunità, Manildo: "Con noi la sanità tornerà priorità assoluta"

Giovanni Manildo
Giovanni Manildo

“Le Case di comunità sono una buona idea. Ma senza medici e infermieri resteranno solo una buona idea. Strutture nuove, finanziate con i fondi del PNRR, che rischiano di trasformarsi in scatole vuote. E mentre il centrodestra pensa a privatizzare ancora di più la sanità veneta, noi diciamo l’esatto contrario: la sanità pubblica sarà in cima alla nostra agenda. Punto e a capo”. Così Giovanni Manildo, candidato presidente del Veneto, interviene sul doppio tema dell’attuazione delle Case di comunità e della sempre più grave carenza di medici di base.

“Il problema – spiega – non sono solo i ritardi nei cantieri. È che mancano le persone. I professionisti. I medici e gli infermieri che dovrebbero far vivere quei luoghi e garantire cure, prevenzione, assistenza. Nelle aree montane e nei piccoli paesi il problema è addirittura peggiore: intere comunità sono ormai senza medico. E questo significa più solitudine, meno tutela, più accessi inappropriati nei pronto soccorso, più diseguaglianze. È così che si sgretola una sanità pubblica”.
Manildo lancia un messaggio chiaro: “Flavio Tosi, segretario di Forza Italia Veneto ed ex assessore regionale alla sanità, propone di seguire il modello lombardo e privatizzare ancora di più. Io dico l’opposto. La Regione deve assumersi fino in fondo le sue responsabilità, che sono costituzionalmente prioritarie. Tagliare sulla sanità significa tagliare la qualità della vita dei cittadini. Il diritto alla salute deve tornare ad essere una vera priorità politica, non uno slogan elettorale. Noi – conclude Manildo – lo faremo subito. Con un tavolo permanente di confronto con associazioni, sindacati, ordini professionali. Con gli stanziamenti non solo “possibili”, quelli che finiscono per giustificare i continui tagli, ma con quelli necessari a garantire l’attrattività delle professioni sanitarie. Con investimenti per la sicurezza negli ospedali. Perché la sanità pubblica non può essere lasciata morire. E perché prendersi cura della salute delle persone è il primo dovere di una Regione che vuole Costruire Futuro, cioè la promessa al centro del nostro impegno per il Veneto".