Attualità di Redazione , 30/08/2025 5:00

Disabilità e inclusione nel corto 'Dove l'alba è di tutti'

Locandina

Disabilità e inclusione allo spazio della Regione del Veneto con la proiezione di Dove l’alba è di tutti, il cortometraggio di Pietro Parolin.  Tratto da una storia vera "è un cortometraggio che mette in evidenza con coraggio e sensibilità la vita quotidiana di persone con disabilità all’interno dell’Istituto Palazzolo di Rosà, punto di riferimento per tutta l’area Pedemontana nell’accogliere persone con diverse fragilità" dice  l’assessora alla Sanità e al Sociale della Regione del Veneto, Manuela Lanzarin.  "Nel corso degli anni abbiamo cercato di utilizzare questo spazio della Regione alla Mostra per lanciare dei messaggi di sensibilizzazione e di inclusione. E soprattutto messaggi sociali attraverso cortometraggi e prodotti audiovisivi che hanno la capacità di toccare le menti e i cuori degli spettatori. Ringrazio l’Istituto Palazzolo, una grande famiglia e una grande comunità, l’associazione La famiglia di Palazzolo e tutte le persone che sono intervenute oggi" ha sottolineato l'assessora Lanzarin.

Il film racconta di una scelta difficile e una nuova alba di speranza per Alessandro Forlin e Marzia Frizzarin, rispettivamente attore protagonista ed attrice co-protagonista del film. "Il terzo settore è legato al mondo della comunità –  ha spiegato l'’assessora- . Quando parliamo di fragilità, di inclusione sociale, dobbiamo mettere in campo senz’altro le nostre politiche programmatorie regionali per rispondere ai bisogni di natura socio-sanitaria. Best practices che poi diventano patrimonio di tutti. Ma è la comunità che fa la differenza".

“Oggi il cortometraggio - continua - lo dimostra ancora una volta di più: dagli sguardi, dai sorrisi, dalle emozioni della storia che ci ha commosso e colpito, sappiamo che è possibile vivere una vita piena anche per chi si porta dietro una qualsiasi tipologia di disabilità. In qualche modo tutti noi abbiamo delle disabilità, non ci sono differenze, quindi è importante far emergere le abilità, i talenti e le attitudini personali, proprio come accade in Dove l’alba è di tutti. Le barriere da abbattere non sono solo quelle architettoniche e fisiche ma soprattutto culturali e sociali. Una delle strade per combatterle è proprio questa" ha affermato.