Dazi Usa al 30%, CGIA: “Senza accordo, sanzioni Ue contro le Big Tech per tutelare le Pmi”

Il Veneto rischia un colpo durissimo sul fronte export se Washington dovesse confermare i dazi al 30% sulle merci europee, che – a causa della svalutazione del dollaro – salirebbero a un impatto reale del 43,5%. Occhialeria, oro, vini, macchinari e mobili: le eccellenze del Made in Veneto subirebbero un crollo nelle vendite verso gli Stati Uniti.
La CGIA di Mestre stima fino a 4 miliardi di euro l’anno di danni per il tessuto produttivo veneto, che si fonda in larga parte su Pmi fortemente orientate all’export. "Se l’Europa non otterrà un’intesa ragionevole con gli Usa, dovrà reagire con controdazi e sanzioni, anche verso le grandi aziende tech americane", denuncia l’associazione.
Il carico fiscale rappresenta un ulteriore fronte di squilibrio: le imprese venete, secondo CGIA, pagano 42 volte in più di tasse rispetto ai colossi del web operanti in Italia. Un gap giudicato insostenibile, amplificato dalla sistematica elusione fiscale e dall’esclusione delle multinazionali USA dalla Global Minimum Tax.