Cronaca di Redazione , 13/07/2025 19:07

Nuova frana sull'Alemagna, chiusa la strada per Cortina

Frana
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Torna la paura a Cortina d'Ampezzo, dove nella notte tra sabato e domenica una nuova colata di detriti si è staccata dalle pareti della Croda Marcora - la stessa che continua a scaricare materiale da settimane - e ha invaso un tratto della statale 51 di Alemagna, tra San Vito di Cadore e Cortina. Il fenomeno è stato innescato da un forte temporale, legato all'ondata di maltempo che ha interessato gran parte dell'Italia nella seconda domenica di luglio. Una parentesi che, stando alle previsioni, si chiuderà all'inizio della prossima settimana, quando torneranno il caldo e il sole su tutto il territorio con temperature che riprenderanno a salire.    A Cortina l'arteria stradale è stata chiusa al traffico. Il tratto è esattamente lo stesso rimasto interdetto per oltre una settimana dopo gli episodi di maltempo di inizio luglio. La 51 di Alemagna era transitabile solo di giorno, dalle 7 alle 20, con tutti i sistemi di alert in funzione 24 ore su 24. Anas aveva rafforzato la sorveglianza sul tratto per garantire la sicurezza della viabilità, prevenire situazioni di pericolo e consentire un intervento tempestivo. La nuova colata è arrivata fino al torrente Boite, ma sul corso d'acqua, tuttavia, non si sono formati sbarramenti. La frana, che ha completamente invaso il manto stradale, ha parzialmente danneggiato uno degli escavatori lasciati vicino all'alveo del torrente in caso di nuove emergenze. Il mezzo meccanico è stato ora recuperato e messo al sicuro.    Nell'ultimo mese sono state tre le frane che hanno interessato la zona. Il 14 giugno roccia e sassi si sono staccati dal versante sud della Croda Marcora, nel gruppo del Sorapiss, provocando un'enorme nuvola di polvere. Due giorni dopo, il 16 giugno, nuovo episodio con una grossa colata detritica che si è staccata dalle pendici dell'Antelao, in Cadore, andando a invadere la statale 51. Lo smottamento, con un fronte di circa 100 metri e un'altezza di quattro, è arrivato fino all'abitato di Cancia, frazione di Borca di Cadore, ma senza conseguenze per gli abitanti. Infine, la colata del primo luglio scorso: il distacco di materiale - anche in questo caso, come avvenuto nella notte scorsa - è legato a un forte acquazzone che si è abbattuta nelle ore precedenti.    Anche nella seconda domenica di luglio si sono registrati eventi meteo rilevanti: piogge abbondanti e venti forti - già sabato era stata diramata l'allerta in alcune regioni - che hanno interessato in particolare i quadranti nord e centro della penisola. In Toscana, in poco più di un'ora, si sono registrati cinquemila fulmini sulla costa centro-settentrionale. La Regione ha prorogato l'allerta gialla fino alle 7 di lunedì. A scatenare le piogge è stata una perturbazione che, dal Nord Atlantico, ha favorito l'arrivo di correnti più fresche in quota, incontrando masse d'aria calda già presenti.    "Proprio dall'interazione tra masse d'aria diverse - rileva il meteorologo Mattia Gussoni - aumenterà il rischio di temporali particolarmente intensi, in grado di persistere sulle stesse zone per molte ore". Per i temporali, che hanno riguardato anche Roma, si prevede una durata breve, poi torneranno caldo e temperature estive. "L'area di alta pressione - osserva Gussoni - porterà in dote masse d'aria calda di matrice subtropicale che provocheranno, oltre a una maggiore stabilità atmosferica, con tanto sole, anche un'impennata delle temperature. Il caldo si farà sentire in particolare sulle pianure del Nord, sulle regioni tirreniche e sulle due Isole maggiori, dove i valori termici si porteranno diffusamente oltre i 32-34°C durante le ore pomeridiane".