Manildo: dopo il Veneto di uno, costruiamo il Veneto di tutti

"Mi candido alla presidenza della Regione Veneto perché credo nella possibilità reale di un cambiamento. Perché dopo troppi anni in cui il destino della nostra terra è stato affidato a un uomo solo al comando, è il momento di aprire una nuova stagione. Una stagione fondata sull'ascolto, sull'unità, sulla forza delle differenze. Oggi più che mai, il Veneto ha bisogno di visione e di ambizione. E io sono pronto a metterci la faccia, l'impegno, il cuore". Così Giovanni Manildo, 55 anni, sposato, tre figli, avvocato esperto di comunità energetiche ed ex sindaco di Treviso, ha accettato la candidatura offertagli dalla più ampia coalizione di centrosinistra mai costruita in Veneto: "un'alleanza larga, plurale, che nasce da un lungo lavoro di confronto" e che vede assieme Pd, Avs, M5S, Psi, +Europa, Veneto che Vogliamo, Il Veneto Vale, Volt Europa, e Movimento Socialista Liberale..
Manildo rileva di aver accettato questa sfida "perché sento crescere, in tanti luoghi, in tante persone, una domanda forte di voltare pagina. Dopo 30 anni di potere del centrodestra, si apre una fase nuova: fondativa, costituente. Serve coraggio, serve sintesi, serve una politica che sappia federare e includere, non dividere, una Politica che sappia riconquistare la fiducia delle persone, una Politica che non si limiti a cercare il consenso immediato, ma che sia in grado di aggregare idee per costruire un progetto a lungo termine, una Politica che non si limiti a urlare Slogan spesso contro qualcosa o qualcuno, ma che sia costruttiva, concreta e che sappia essere al fianco di ciascuno". Per Manildo "il centrodestra è in crisi perché cerca un nuovo monarca a cui passare la corona. Ma i veneti non vogliono un altro re".
Lavoro e sviluppo economico, diritto alla salute e sanità efficiente, casa, transizione ecologica, qualità della vita, attrattività per i giovani e competitività per le imprese: questi i pilastri dell'impegno di Manildo, secondo cui "oggi le fragilità non vivono solo ai margini. Sono diventate trasversali e sono più di quante si pensi. Tocchiamo con mano un'economia più debole con un futuro meno saldo, territori più vulnerabili, famiglie incerte, giovani in crisi di futuro, anziani meno sereni". "Una comunità cresce davvero - conclude - solo se nessuno resta indietro e l'unico modo è occuparsene insieme.
Per questo la campagna elettorale di Manildo parte con un viaggio in tutto il Veneto, nel "Veneto reale e profondo":