Cronaca di Redazione , 04/07/2025 16:29

VIDEO | Due anni fa la tentata rapina a Mortise: 39enne pachistano incastrato dal DNA

Una tentata rapina sfociata in tragedia, poi la svolta grazie al dna: Sajiad Hussain, 39enne pachistano, andrà a processo il prossimo 15 settembre per la rapina di cui si è reso protagonista a Mortise nella notte tra il 19 e il 20 settembre 2023. L’uomo aveva fatto irruzione nellla villa di un ragioniere commercialista padovano alle 3 del mattino, sfondando il portoncino d’ingresso e trovandosi a tu per tu con la figlia ventenne del professionista, Maria Chiara, che si era addormentata sul divano. Poi le urla della ragazza che veniva aggredita dal malvivente nel tentativo di zittirla, e l’immediato arrivo del commercialista, Michele Alberti, che per difendere la figlia si scagliava sul 39enne che prontamente estraeva un coltello colpendo Alberti al braccio destro provocandogli una denervazione che renderà l’arto inutilizzabile, e dandosi alla fuga.
Scappando però, Hussain aveva perduto la maglietta utilizzata per coprire il volto, lasciando delle tracce di materiale biologico. Le indagini si erano fin da subito concentrate su un pachistano, assiduo frequentatore di un bar tra piazzale stanga e la chiesa di san pio X. Nella banca dati non erano però presenti campioni del dna dell’uomo, per recuperarne gli inquirenti hanno prima localizzato il pachistano nel rodigino, e con uno stratagemma hanno recuperato una lattina dalla quale aveva bevuto, immediatamente inviata ai carabinieri del ris che, dopo alcuni mesi, hanno confermato che si trattava dello stesso materiale genetico. A quel punto il pm ha ottenuto un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico del 39enne, che ai primi di giugno ha visto apririsi per lui le porte del carcere di Rovigo. Il pubblico ministero, Sergio Dini, ha sollecitato il giudizio immediato nei confronti di Hussain, con l’accusa di rapina e lesioni volontarie gravissime. L’istanza della procura accellera i tempi della giustizia saltando l’udienza preliminare, con il 39enne pachistano che già il prossimo 15 settembre finirà a processo come presunto autore della tentata rapina che è costata l’uso del braccio destro al commercialista Michele Alberti.