Cronaca di Redazione , 01/07/2025 9:51

Operaio morto per il caldo lavorando in cantiere: imprenditore condannato a 2 anni

Operaio morì in cantiere
Operaio morì in cantiere

Due anni di reclusione per Antonio Provenzano, 54 anni, titolare della Pmd Energia Srl, ritenuto responsabile della morte di Costel Mereuta, operaio romeno di 35 anni, stroncato da un colpo di calore il 31 luglio 2020 mentre lavorava sotto il sole cocente in via Cornizzai, a Rivarotta di Pasiano di Pordenone. Lo ha deciso ieri il giudice Carola Basile, condannando l’imprenditore anche per violazioni delle norme sulla sicurezza: mancavano servizi igienici in cantiere e non fu disposta la sospensione dei lavori nelle ore più calde, nonostante l’allerta meteo. Lo riportano i quotidiani locali. 

A favore dei familiari della vittima è stata stabilita una provvisionale di 340mila euro: 120mila euro ciascuno ai genitori, 30mila al fratello e alla sorella, 10mila alla nonna, oltre alle spese legali. Provenzano è stato invece assolto dall’accusa di non aver fatto eseguire la visita medica preventiva all’operaio.

Quel giorno Mereuta, in Italia da sette mesi e residente a Verona, stava compattando il terreno con una macchina detta “rana”, lavorando dalle 7.30 alle 17 sotto temperature fino a 34 gradi e un’umidità al 55%. Poco prima di fine turno si accasciò a terra. Soccorso e rianimato, morì in serata in ospedale. L’autopsia confermò che la causa del decesso fu un colpo di calore legato alle condizioni di lavoro estreme.