Politica di Redazione , 27/06/2025 6:00

Terzo mandato a fine corsa, si apre la partita delle regionali

Vincenzo De Luca e Luca Zaia
Vincenzo De Luca e Luca Zaia

Niente terzo mandato e niente rinvio della finestra elettorale d'autunno. Nello stesso giorno in cui il Senato mette la parola fine alla saga sul numero di consiliature dei governatori, fallisce anche il blitz di Vincenzo De Luca, che aveva avanzato in Conferenza delle regioni la richiesta di valutare uno slittamento per permettere di portare a termine i progetti del Pnrr. E di chiudere i bilanci, come dice il ministro leghista, Roberto Calderoli e pure Massimiliano Fedriga, che, dopo avere trovato in Conferenza il muro di Eugenio Giani alla proposta De Luca, fa sapere che comunque sottoporrà la questione al governo.

Nel frattempo il governatore campano, come il veneto Luca Zaia, sono quindi davvero a fine corsa (salvo si dovesse materializzare il "breve rinvio" proposto da De Luca). E in ogni caso, spazzato definitivamente il campo dal terzo mandato, per il centrodestra, ma anche per il centrosinistra, si apre la partita delle candidature per la guida delle cinque regioni in scadenza (sei con la Valle D'Aosta). E due sono le questioni più spinose, non a caso il Veneto per il centrodestra e la Campania per il centrosinistra.

L'ultimo round sui mandati si è consumato, con esito di fatto scontato, di prima mattina in commissione Affari costituzionali al Senato. L'emendamento a prima firma del veneto Paolo Tosato, viene respinto con 15 no, compresi quelli di Fratelli d'Italia che pure, con l'apertura a discuterne, avevano riacceso le speranze leghiste, e non solo. Nonostante il mancato accordo di coalizione, la cui unità a parole è il vero faro per tutti i partiti del centrodestra, il partito di Matteo Salvini ha insistito per la prova del voto. Da cui esce con "amarezza", dice sempre Calderoli, distinguendo tra la "disponibilità" di Fdi e il "muro eretto da Forza Italia".

"Non ne ero minimamente a conoscenza, per me la partita era già chiusa", continua peraltro a ripetere Zaia. Cui ora andrà trovato, per forza, un sostituto. "Vista la classe dirigente che ha sul territorio, Fratelli d'Italia è in grado di esprimere un'ottima candidatura", puntualizza il coordinatore veneto dei meloniani Luca De Carlo, tra i nomi circolati per la successione al "Doge" se Giorgia Meloni rivendicasse per il suo partito la candidatura. Ma la Lega a sua volta "auspica" di poter esprimere il nuovo presidente di Regione (e il nome potrebbe essere quello del vice di Matteo Salvini, Alberto Stefani).

Mentre anche i centristi chiedono a questo punto, come fa l'Udc Antonio De Poli, di smetterla con le "prove di forza individuali" e di fare presto a individuare il candidato. Ovunque si sceglieranno "i migliori", non si sbilancia il responsabile organizzazione di Fdi Giovanni Donzelli, mentre Forza Italia minimizza gli effetti sulla coalizione come fa Antonio Tajani. Che prima o poi si dovrà sedere con gli altri leader, come spiega anche l'azzurro Maurizio Gasparri, per trovare una sintesi.

Per ora l'unica candidatura certa nel centrodestra è quella di Francesco Acquaroli, che cerca il bis nelle Marche. Per le altre ci sono diverse ipotesi ma la quadra si potrà trovare solo sciogliendo il nodo del Veneto. In Campania in realtà si starebbe anche aspettando di vedere quello che accadrà nel campo avversario.

Il centrosinistra, che il Veneto lo dà per perso salvo clamorose divisioni dall'altra parte, punta al 4-1 e ha già di fatto chiuso nelle Marche, dove cercherà di sfilare al centrodestra la guida della Regione Matteo Ricci. In Puglia il candidato in pectore è Antonio De Caro, ma i dem starebbero aspettando che l'indicazione del nome arrivi da tutta la coalizione. In Toscana si ricandida Giani, che oltre ad avere osteggiato la proposta di De Luca ha anche fatto sapere che le elezioni potrebbero essere il 12 o il 19 ottobre.

La Campania, per cementare il campo largo o progressista, dovrebbe andare ai 5 Stelle che punterebbero su Roberto Fico (inviso al governatore uscente). Bisogna accelerare, l'appello che arriva dai Dem, come fa sapere il campano Stefano Graziano. Senza intesa con De Luca la Regione potrebbe diventare contendibile, le trattative sono in corso da mesi. Ma dalla settimana prossima potrebbero entrare nel vivo.