Sanità, cala costo dei ricoveri ma aumenta spesa pro capite

Calano i costi di ricovero ma aumenta la spesa sanitaria pro capite sostenuta dal sistema pubblico in un'Italia che invecchia progressivamente e dove l'età media delle partorienti è la più alta d'Europa. E' questa, in estrema sintesi, la fotografia scattata dal report 2024 del sistema di valutazione delle performance sanitarie redatto dal laboratorio Management e sanità (Mes) della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa che è stato presentato a Bolzano.
I risultati delle performance sono relativi ai servizi sanitari delle Province Autonome di Trento e Bolzano, di sette Regioni (Basilicata, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Puglia, Toscana, Umbria, Veneto) e dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant'Andrea di Roma. "Partendo da oltre 200 indicatori analizzati - spiega la direttrice del Mes e responsabile scientifica del sistema di validazione Milena Vainieri - abbiamo proposto tre grandi ambiti di riflessione: le sfide di sistema (sostenibilità economica, politiche del personale e trasformazione digitale), le sfide demografiche, come l'invecchiamento e la denatalità, e il ruolo dei distretti nel governo della performance territoriale, contribuendo al dibattito sull'implementazione della riforma dell'assistenza territoriale".
Riguardo alla sostenibilità emerge una riduzione del costo per ricovero a parità di tipologia che passa da circa 7mila euro a 6640, tuttavia aumenta la spesa sanitaria pro-capite sostenuta dal pubblico (+6%) e quella direttamente a carico delle famiglie, indicando una crescente pressione sulla sostenibilità economica del sistema. In calo, inoltre, la percentuale di assenza del personale, anche se con forti differenze territoriali: si va dal 9,56% della provincia autonoma di Bolzano al 16,38% dell'Umbria. "Migliora l'equità di genere - rivela il report del Mes - nell'accesso a ruoli apicali, anche se solo alcune aziende raggiungono un equilibrio soddisfacente".
Sotto il profilo delle sfide demografiche, il report conferma che "l'età media delle donne italiane al primo figlio è la più alta in Europa e il tasso di fertilità è tra i più bassi tra i Paesi europei, di conseguenza, l'obiettivo del 15% fissato dall'Oms per il tasso di cesarei: attualmente la forbice varia dal 13,40% della provincia di Trento al 25,25% della Basilicata. La parte che riguarda l'analisi dei modelli organizzativi rivela che nel tasso di accesso al pronto soccorso (indicatore indiretto dell'efficacia della rete territoriale) circa il 50% della variabilità è attribuibile alle Regioni, il 42% ai distretti. Quando si includono variabili socio-demografiche (densità abitativa, quota stranieri, over 75, reddito), il peso regionale sale al 72% e quello distrettuale scende al 22,6%.