Presentata la stagione 2025/2026 del Teatro Stabile del Veneto

A palazzo Ferro Fini, è stata presentata la nuova stagione del Teatro Stabile del Veneto- Teatro Nazionale: un cartellone di 80 spettacoli, di cui 37 in abbonamento (12 a Venezia, 12 a Treviso e 13 a Padova), 350 giornate di spettacolo dal vivo. Tredici gli spettacoli prodotti e co-prodotti: tra testi classici, riscritture e nuove drammaturgie, si contraddistinguono per la scelta di offrire nuove chiavi di lettura a capolavori del teatro, riscritti da autori di oggi con spiccate sensibilità contemporanee. Senza dimenticare la crescente apertura all'Europa anche da parte dell'Accademia Teatrale Carlo Goldoni, il consolidamento del rapporto con le istituzioni locali e il territorio a cui sono dedicati nuovi progetti.
"Secondo i dati dell'Osservatorio dei consumi culturali degli italiani - ha detto il presidente del Consiglio regionale Veneto, Roberto Ciambetti - si sta assistendo a un recupero del settore culturale in Italia. Gli incassi da botteghino dello Stabile nel 2024 hanno superato i 2 milioni e 100.000 euro (+ 30% sul 2023), le presenze nei teatri di Padova, Venezia e Treviso sono state 175 mila. Incrementate anche le alzate di sipario, oltre 550 (+12%). Sono stati siglati, inoltre, gli accordi con i Comuni di Vicenza e Verona". Per l'assessore regionale Cristiano Corazzari "nel corso degli anni, è stato fatto un lavoro importante che ha prodotto risultati più che soddisfacenti. Tuttavia, la sfida continua: deve essere innanzitutto riconfermato il ruolo di Teatro nazionale. Grande attenzione va rivolta alle nuove generazioni, anche individuando forme innovative di comunicazione, senza però dimenticare la nostra radice identitaria. Va altresì rafforzato il ruolo del Teatro quale connettore e costruttore di rapporti, di reti, coinvolgendo i territori, per un' offerta di ampio respiro regionale, nazionale e internazionale".
Giampiero Beltotto, presidente del Teatro Stabile del veneto ha ricordato che "oggi il Veneto è sempre più una piazza ambita, grazie alla validità delle nostre idee, senza interferenze da parte della politica. Vogliamo mettere assieme la solidarietà di tante realtà locali, non solo comuni". Nel presentare il Cartellone , il direttore Artistico Filippo Dini ha sottolineato di aver "cercato di raccontare con ironia il percorso scaturito da una tentazione, da un errore, quello più grande dell'umanità, che ci ha caratterizzato tutti, nel bene e nel male. Da qui, il simbolo scelto per presentare la stagione 2025/26: una mela rossa, fatta da un serpente avviluppato, in cui c'è ironia e colore".