Politica di Redazione , 05/06/2025 14:20

Consiglio regionale del Veneto contro Galan: "Richiesta vitalizio infondata"

Giancarlo Galan
Giancarlo Galan

Il Consiglio regionale del Veneto si costituisce in giudizio sul ricorso promosso dall'ex presidente della giunta Giancarlo Galan per ottenere la restituzione parziale del proprio vitalizio, trattenuto in forza di due sentenze di condanna esecutive - quelle contabili per lo scandalo Mose ndr. -. "E' doveroso tutelare l'Ente da richieste infondate" afferma il presidente dell'assemblea, Roberto Ciambetti (Lega).

E' stato l'ufficio di Presidenza del Consiglio a deliberare la costituzione in giudizio. "Alcuni titoli comparsi sulla stampa nei giorni scorsi - afferma Ciambetti - hanno ingenerato alcune suggestioni non esatte. Alcuni erano fuorvianti, mentre i contenuti erano più attinenti a quanto riportato nella delibera. Il Consiglio regionale non si oppone al diritto alla difesa dell'ex consigliere, ma ha il dovere giuridico di tutelare sé stesso in qualità di ente pubblico esecutore di provvedimenti dell'autorità giudiziaria. Dal 2017, infatti, il vitalizio dell'ex presidente Galan è interamente devoluto all'Agenzia delle Entrate-Riscossione sulla base di due sentenze dei Tribunali di Padova e Rovigo, relative a debiti per un totale di circa 5,8 milioni di euro. Il Consiglio ha operato esclusivamente come soggetto terzo pignorato, eseguendo ciò che i giudici hanno disposto".

Ciò che invece il Consiglio non può accettare, e ha reso necessaria la costituzione in giudizio, prosegue Ciambetti "è la richiesta avanzata dall'avvocato Paniz di condannare il Consiglio stesso a restituire le somme versate all'Agenzia delle Entrate. Una tale impostazione porterebbe a un grave paradosso giuridico: il Consiglio dovrebbe versare due volte le stesse somme: la prima volta, come esattore, allo Stato; la seconda volta, al consigliere cessato. Come chiarito anche dai legali dell'Ente, se mai un giudice dovesse stabilire la restituzione di tali somme, sarà semmai l'ente che le ha incassate, ovvero l'Agenzia delle Entrate, a doverle eventualmente restituire".