No al tabacco: il Veneto premia i giovani che promuovono stili di vita senza nicotina

In occasione della Giornata Mondiale Senza Tabacco, che si celebra il 31 maggio, la Regione del Veneto ribadisce con forza il proprio impegno nella tutela della salute pubblica, aderendo al tema proposto quest’anno dall’Organizzazione Mondiale della Sanità: “Unmasking the appeal. Exposing industry tactics on tobacco and nicotine products” (“Giù la maschera: ecco i trucchi dell'industria per rendere attraenti tabacco e nicotina”).
L’attenzione è puntata sulle nuove strategie dell’industria del tabacco, che si reinventa per attirare i giovani con prodotti “alla moda” e apparentemente innocui: sigarette elettroniche, e-cig, dispositivi a tabacco riscaldato (HTP), spesso caratterizzati da aromi gradevoli, packaging colorati e un marketing digitale mirato.
Infatti, i dati dicono che tra i 13-15enni veneti, uno su quattro ha provato almeno un prodotto da fumo nell’ultimo mese. E allarma la tendenza in crescita tra le ragazze, che per la prima volta superano i coetanei maschi nell’uso di sigarette, e-cig e HTP.
“Siamo di fronte a una nuova forma di dipendenza, più subdola perché nascosta dietro il volto rassicurante della tecnologia e del design – afferma l’Assessore alla Sanità e al Sociale del Veneto, Manuela Lanzarin –. Le sigarette elettroniche, oggi, non sono strumenti per smettere di fumare, ma nuovi canali di iniziazione al consumo. I giovani sono i più esposti: è nostro compito, come istituzioni, agire con determinazione e responsabilità. Non possiamo permettere che la poca informazione, la mancanza di prevenzione o la sottovalutazione dei rischi diventino il terreno fertile per danni alla salute che si protrarranno per tutta la vita”.
Secondo le analisi della Regione Veneto:
· il 20,5% della popolazione adulta (18-69 anni) è fumatore, con un dato più elevato tra gli uomini (24%) rispetto alle donne (17%);
· la percentuale scende sensibilmente con il livello di istruzione (22% tra chi ha solo la licenza media contro il 17% tra i laureati) e aumenta in chi ha difficoltà economiche (36%);
· negli ultimi 15 anni si registra una riduzione complessiva di 5 punti percentuali nel numero di fumatori;
· tra i giovani (18-34 anni), si è passati dal 32% nel 2010 al 25,8% nel 2024.
Tuttavia, a preoccupare sono i nuovi consumi misti tra adolescenti: solo il 2% dei 13-15enni che fumano, usa esclusivamente sigarette tradizionali. La stragrande maggioranza fa uso contemporaneo di diversi dispositivi, aumentando i rischi per la salute legati all’esposizione multipla alla nicotina e ad altre sostanze tossiche.
Tra i rischi più evidenziati:
· tossicità polmonare dovuta agli aerosol inalati dalle e-cig;
· danni al DNA e stress ossidativo;
· aumento dei casi di EVALI, sindrome da lesione polmonare acuta associata allo svapo, già osservata negli Stati Uniti;
· livelli di nicotina paragonabili a quelli delle sigarette tradizionali, con forte potere di dipendenza, soprattutto nelle nuove generazioni.
In questo contesto si inserisce la strategia regionale della prevenzione, articolata in quattro grandi direttrici:
1. Rete delle Scuole che Promuovono Salute (SPS), con interventi educativi integrati nei programmi scolastici;
2. Peer-education, con oltre 10.000 studenti formati come educatori tra pari;
3. 28 ambulatori per il trattamento del tabagismo, uno per ogni distretto sanitario;
4. Progetto Smoke Free Class, attivo da 25 anni in Veneto, che ha coinvolto nell’anno scolastico 2024-2025 circa 3.000 studenti, prevalentemente della scuola secondaria di primo grado.
Proprio nell’ambito di questa iniziativa, è stata premiata la classe 3ªA della Scuola Secondaria “C. Carminati” di Santa Caterina di Este (PD), vincitrice per l’impegno dimostrato nella promozione di uno stile di vita senza fumo.
“Lo voglio dire chiaramente: non pensate che regalare una e-cig ai vostri figli, e ai giovani in generale, sia una scelta innocua. Dietro questi dispositivi si nasconde un rischio concreto e crescente di dipendenza, danni respiratori e vulnerabilità psicologica - ha concluso Lanzarin –. È tempo di mettere al centro la consapevolezza, la prevenzione e una cultura del benessere che protegga davvero i nostri ragazzi. E in questo La Regione del Veneto conferma il proprio impegno nel tutelare la salute pubblica, soprattutto delle nuove generazioni, continuando a investire nella prevenzione e nell’informazione”.