Cronaca di Redazione , 21/05/2025 5:30

Estate calda per i treni: "Tantissimi cantieri e stop"

Treni in ritardo
Treni in ritardo

Estate rovente in arrivo per chi viaggerà in treno per i numerosi cantieri che verranno aperti lungo la rete ferroviaria da nord a sud della Penisola. "I mesi estivi saranno caratterizzati da un grandissimo numero di cantieri e un grandissimo numero di interruzioni sulla rete", avverte l'amministratore delegato di Rfi, la società che gestisce la rete ferroviaria, Aldo Isi, in audizione alla Commissione Ambiente del Senato sullo stato e le criticità del settore. Senza mancare di dare rassicurazioni: "ogni interruzione - ha detto - è stata appositamente progettata in termini di pianificazione di intervento e riprogettazione dell'orario".

Isi fa presente che "ogni giorno abbiamo 1.200 cantieri operativi, che sono il 20% in più rispetto al triennio 2020-23". Infatti "le interruzioni necessarie per mettere a terra gli investimenti sono in crescita" ma l'obiettivo è metterli a terra "nel minor tempo possibile e con la maggior efficacia possibile", sottolinea l'a.d di Rfi. Per i prossimi 10 anni la società ha in cantiere 115 miliardi di investimenti, il 40% dei quali focalizzati sulla qualità del servizio, sulla manutenzione e sulla sicurezza, illustra Isi. "Ad oggi abbiamo un piano di investimenti che copre il Pnrr e il Pnc di circa 23 miliardi, il consuntivo di spesa a marzo 2025 è di circa 12 miliardi, abbiamo dei target 2024, che sono già stati conseguiti, e dei target 2025 come 1400 km di Ertms a giugno e collegamenti interregionali per 70 km a dicembre", spiega l'a.d di Rfi. Quindi sul Pnrr precisa che "la rimodulazione fa salvo il concetto di spesa che deve essere garantito entro il 2026, non cambia l'obiettivo finanziario, mancano 13 mesi e siamo in grado di garantire la spesa prevista entro giugno 2026".

A livello di opere gli investimenti riguardano, ad esempio, la Torino-Lione, Av Brescia-Padova, Verona-Brennero, Sa-Rc, Roma- Pescara, la Messina-Catania-Palermo. Ma non ci sono solo i cantieri a provocare rallentamenti e interruzioni: "un terzo spiega Isi - è legato alla rete ferroviaria, un terzo a persone che invadono e bloccano la rete, e un terzo ad altre cause". Proprio la presenza di estranei lungo la linea ferroviaria "ha raggiunto delle dimensioni particolarmente impattanti", fa presente l'a.d di Rfi, sottolineando che ciò "crea un danno pari o superiore a quello di un guasto critico".

Per cui "stiamo aggredendo in maniera massiccia sia la parte degli interventi di manutenzione con risorse aggiuntive rispetto al passato e modalità innovative rispetto al passato e in qualche modo aggredendo anche la parte dei terzi" con "risorse aggiuntive e presidi di campo". In quest'ottica Rfi negli ultimi anni ha assunto 6700 risorse delle quali "5000 circa dedica alla manutenzione", gli altri dedicati agli investimenti, specifica Isi, annunciando che nel 2025 è prevista "l'assunzione di ulteriori 2000 risorse". Ad oggi Rfi "ha circa 32mila dipendenti" che la rendono "una delle aziende più grandi del Paese", concludono l'a.d.