Cittadella di Redazione , 18/05/2025 20:28

CITTA | Caos Serie B, playout rimandati a data da destinarsi, il Brescia rischia la C

Lega B
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Caos in Serie B dove la Lega ha sospeso i playout "a data da destinarsi" e, di fatto, riaperto la lotta salvezza.


Una decisione presa d'urgenza "a tutela della regolarità del campionato" cadetto e che, a causa del Brescia finito sotto inchiesta, per presunte irregolarità coinvolge Salernitana, Frosinone e Sampdoria.

I lombardi dopo le verifiche della Covisoc sui versamenti di stipendi e contributi rischiano una penalizzazione in punti (anche 4). Se così fosse, le rondinelle retrocederebbero direttamente in Serie C mentre il Frosinone si salverebbe. A giocarsi lo spareggio salvezza sarebbero quindi Salernitana e Sampdoria.

Una "resurrezione" per i doriani: la scorsa settimana erano ufficialmente retrocessi con annessi festeggiamenti e sfottò dei cugini genoani che per le strade di Genova avevano celebrato il funerale dei rivali. Al momento è certa solo la sospensione della sfida tra Salernitana e Frosinone. E la decisione della Lega arriva alla vigilia della gara d'andata tra i campani e i laziali, in programma lunedì a Salerno. Dura la reazione del club granata che diffida la Lega chiedendo "l'immediata revoca del provvedimento di rinvio dei playout" e riservandosi "la possibilità di intraprendere ulteriori azioni nelle sedi consentite". "È evidente che sarebbe stato più corretto disputare regolarmente i playout e poi attendere eventuali risvolti dalla vicenda Brescia. Siamo certi che il rinvio non abbia alcun fondamento giuridico perché non siamo in presenza di provvedimenti sanzionatori formali, né definitivi", afferma l'ad Maurizio Milan.

"Ogni penalizzazione va applicata alla fine del campionato ed alla fine di ogni giudizio sull'eventuale penalizzazione - conclude - Ogni interpretazione diversa viola i principi normativi". Intanto la Samp non può che seguire con interesse la vicenda. I blucerchiati si stanno allenando in attesa di evoluzioni. E in città si rincorrono addirittura voci sulla possibilità di un allargamento del campionato, già a 20 squadre, per superare lo stallo legale. Si difende intanto il Brescia. Il presidente Massimo Cellino, al centro dell'indagine sui versamenti, si limita a parlare di "truffa subita" da una presunta società terza alla quale il club si sarebbe affidato per il versamento dei contributi.

Secondo questa ricostruzione, le rondinelle avrebbero pagato attraverso la compravendita di crediti di imposta per una cifra attorno al milione e 400mila euro versati a questa società. Ora c'è tempo fino al 20 maggio per presentare una memoria difensiva. Giovedì 22 maggio è fissata infatti l'udienza davanti alla Procura federale per le presunte irregolarità nei versamenti dei contributi legati al pagamento degli stipendi di dicembre, gennaio e febbraio. La Procura presieduta da Chinè ha dato l'avviso della conclusione delle indagini oggi: dopo l'udienza dovrebbe arrivare il deferimento del Brescia con la richiesta delle sanzioni. Il primo atto è datato 28 febbraio quando la Covisoc ha chiesto con una lettera verifiche all'Agenzia delle entrate in merito al credito d'imposta del club lombardo. Risposte che sarebbero arrivate solo venerdì scorso. Sabato la riunione urgente della Covisoc e la trasmissione degli atti alla Procura Figc. Ora la conclusione dell'indagine, con la Lega di B che "a tutela" della regolarità del campionato ha rinviato i playout. Il timore è che ora la questione si trasferisca nei tribunali con ricorsi e controricorsi per sospendere eventuali decisioni della Lega.