Attualità di Redazione , 14/05/2025 10:19

VIDEO | Cittadella: dopo aver sognato la A, l'incubo retrocessione per la società "modello"

RETROCESSIONE CITTADELLA

Stefano Marchetti, se ne va dal campo al fischio finale. Stringe in mano una sciarpa. Forse simbolo di ciò che si è perso. Dopo 9 anni, il Cittadella, la squadra dei miracoli, la società di una città di 20 mila abitanti che ha osato sognare la Serie A, torna in Serie C. Fatale la sconfitta di ieri sera al Tombolato, 2-0 subito dalla Salernitana, che andrà invece a giocarsi lo spareggio salvezza. In campo c’è Alessio Vita in lacrime, protetto e consolato dai compagni. Mister Dal Canto, chiamato a sostituire Edoardo Gorini in panchina ad ottobre dello scorso anno, non si dà pace e fissa il vuoto in panchina. Una stagione iniziata male e finita peggio. E proprio quella società che dà lezione a tutti su come si fa lo sport, è incappata in errori, sfortune, e inciampi a volte inspiegabili. Succede, sottolinea il Presidente Andrea Gabrielli. Quando si è coerenti, quando si vuole portare avanti una politica ben definita, che ci sia un’annata nera. Inutile analizzare a caldo gli errori. L’obiettivo è ripartire. “Ricominceremo, come abbiamo sempre fatto”. 

L’uscita dal campo di Alessio Vita indica quanto il giocatore tenga alla maglia granata. Un pianto inconsolabile. Un dramma sportivo difficile da accettare, dopo aver addirittura accarezzato il sogno della serie A nelle passate stagioni. Un animo che Vita ha sempre dimostrato. Così come altri compagni invece non hanno fatto, giocando senza la grinta necessaria, la sete di vittoria, la voglia di fare di più, tradendo il vero spirito granata che durante questa stagione si è visto gran poco.