Omicidio colposo plurimo: ecco i 6 avvisi di garanzia per il crollo del ponte a Valdagno

Sei avvisi di garanzia per il crollo del Ponte dei Nori di Valdagno, nel vicentino, costato la vita giovedì 17 aprile a padre e figlio, Leone e Francesco Nardon, di 64 e 21 anni, precipitati nel torrente Agno con la loro auto.
La Procura di Vicenza ha iscritto nel registro degli indagati con l'ipotesi di omicidio colposo plurimo il sindaco di Valdagno Maurizio Zordan e i responsabili dell'ufficio tecnico del comune, Carlo Alberto Crosato e il suo collaboratore Marco Bolzon, difesi dagli avvocati Laura Piva e Gianluca Ghirigatto. Indagati anche i vertici della società di Rovigo "Sogem evo srl" che aveva eseguito i controlli del ponte, l'ingegnere Michele La Monica, Chiara La Monica e l'ingegnere Letizia Perrone.
Oggi il magistrato titolare del procedimento, il sostituto procuratore di Vicenza Cristina Carunchio, ha eseguito un nuovo sopralluogo sul posto affiancato dai consulenti, un ingegnere idraulico e un ingegnere strutturista.
La vettura, che è stata recuperata sul greto dell'Agno il 2 maggio scorso, a più di due settimane dalla tragedia, è sotto sequestro e dovrà essere esaminata dai periti della Procura.
Intanto, da quanto era emerso dall'autopsia, Leone Nardon è deceduto per i traumi subiti nello schianto dell'automobile caduta e ribaltatasi più volte nell'alveo del torrente. Il figlio Francesco sarebbe invece morto per annegamento.
Al vaglio degli inquirenti anche le immagini delle telecamere di sicurezza del Comune di Valdagno.
Il ponte dei Nori era stato ispezionato lo scorso anno.
Nella notte tra il 17 e il 18 aprile sulla valle dell'Agno si sono abbattute piogge per 200 millimetri con una punta di 50 millimetri in un'ora, e 160 millimetri totali a Valdagno, 76 in poche ore. Leone Nardo, imprenditore, sposato e padre di altre due figlie, era titolare della Sitec srl di Valdagno, specializzata nello sviluppo di software e sistemi di controllo e automazione, messi a disposizione anche della locale Protezione civile, con cui collaborava. Suo figlio Francesco studiava Ingegneria a Padova ed era tornato a casa per le vacanze di Pasqua. Appresa la notizia degli allagamenti erano partiti dall'azienda e sopra il Ponte dei Nori si erano fermati per chiedere come essere d'aiuto ai volontari di Protezione civile. Poco poco dopo essere risaliti a bordo si è aperta sotto di loro la voragine che li ha inghiottiti fatalmente.