Inflazione, Istat: ad aprile aumenta del 2%. Carrello della spesa a +2,6%, +657 euro a famiglia

L'inflazione rialza la testa, salendo del 2% ad aprile su base annua. Lo rileva l'Istat che spiega come ad accelerare sia, soprattutto, il 'carrello della spesa': i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona aumentano da +2,1% a +2,6%, mentre la crescita tendenziale dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto rallenta da +1,9% a +1,6%.
La lieve accelerazione si deve principalmente alla dinamica dei prezzi degli energetici regolamentati (da +27,2% a +32,9%) e dei servizi relativi ai trasporti (da +1,6% a +4,4%), ma anche all'aumento del ritmo di crescita dei prezzi degli alimentari non lavorati (da +3,3% a +4,2%) e lavorati (da +1,9% a +2,3%). I prezzi degli energetici non regolamentati decelerano (riportando il tasso di variazione su valori negativi da +0,7% a -2,9%), come anche quelli dei tabacchi (da +4,6% a +3,4%). L'inflazione di fondo", al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +1,7% a +2,1%, come anche quella al netto dei soli beni energetici, da +1,8% a +2,2%.
Codacons: "+657 annui a famiglia"
"L'inflazione a questi livelli comporta un aggravio di spesa, considerata la totalità dei consumi di una famiglia, pari a +657 euro annui a nucleo, che salgono a +895 euro di una famiglia con due figli" afferma in una nota il Codacons. "A gravare sull'inflazione in Italia - spiega l'associazione - sono senza dubbio le tensioni sul fronte degli alimentari, i cui prezzi crescono a ritmi sostenuti. La crisi delle materie prime unitamente alla maggiore domanda legata al periodo di Pasqua ha determinato sensibili aumenti dei listini al dettaglio. Su tale situazione incombono i rischi legati ai dazi, che se introdotti potrebbero portare a una nuova fiammata dei prezzi in Italia", conclude il Codacons.
Unc: "Non si arresta l'impennata dei prezzi"
"Non si arresta l'impennata dei prezzi che, su base tendenziale, prosegue ininterrottamente dallo scorso settembre, con un'accelerazione a dir poco preoccupante, da +0,7% a 2%, ossia quasi triplicata in appena 7 mesi" afferma in una nota Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori. "Un'escalation a cui hanno contribuito le speculazioni sulla Pasqua e sui Ponti del mese di aprile". "Non per niente, in testa alla top ten dei rincari mensili ci sono tutte voci, legate alle vacanze. Al 1° posto i voli internazionali che in appena un mese decollano del 31,6%, quasi un terzo, medaglia d'argento per i voli nazionali con +26,3%. Medaglia di bronzo per alberghi, motel, pensioni e simili che costano l'11,7% in più rispetto a marzo. Appena giù dal podio il noleggio dei mezzi di trasporto e il trasporto marittimo che segnano entrambi un balzo mensile del 7%", prosegue Dona.