La Corte suprema inglese è stata categorica: no al cambio di sesso, chi lo fa subisce anzitutto una condanna culturale e poi deve rinunciare alle garanzie sociali. Il principio è che non ci sono solo i diritti individuali ma anche i doveri verso una cultura che vuole tutelare anzitutto i bambini da un liberismo sessuale che spesso viene insegnato anche in certe scuole.