Attualità di Redazione , 11/03/2025 6:00

Stop quiz e numero chiuso, cambia l'accesso a Medicina

Test medicina
Test medicina

Stop ai quiz a crocette e al numero chiuso già dal prossimo anno accademico: oggi, salvo impedimenti dell'ultimo minuto, verrà approvata in via definitiva, alla Camera, la riforma dell'accesso alla facoltà di Medicina, già passata al vaglio del Senato, che quindi diventerà legge. Serviranno poi, per la concreta applicazione, i decreti attuativi che la ministra dell'Università, Anna Maria Bernini, assicura arriveranno in tempi rapidi. "Gli atenei non si presenteranno più con l'insopportabile dicitura 'numero chiuso' ma con le porte aperte. Nei prossimi anni potremo formare almeno 30.000 nuovi medici in più. Insomma, una rivoluzione, un cambiamento radicale", dice orgogliosa la ministra. La nuova legge prevede che l'immatricolazione al primo anno di Medicina, Odontoiatria e Veterinaria sia libera, senza test di ammissione.

Tuttavia, il numero programmato rimane; dunque per poter accedere agli anni successivi, sarà necessario ottenere un punteggio utile in una graduatoria nazionale unica. La grande novità della riforma consiste nello spostamento del momento della selezione: non più all'inizio del percorso accademico, ma alla fine del primo semestre di studi. Solo coloro che avranno superato la selezione, basata su una serie di esami, potranno proseguire con il secondo anno. Chi non riuscirà ad entrare potrà continuare il secondo semestre frequentando un corso scelto tra quelli di area scientifica, senza perdere l'anno. Gli esami sostenuti, se compatibili con il percorso di studi, saranno considerati validi.

Molti punti della riforma andranno ovviamente chiariti dai decreti attuativi. La novità riguarda gli atenei statali; i privati stanno già organizzando i tradizionali test di accesso per il prossimo anno accademico. La riforma viene criticata con forza dai maggiori partiti di opposizione in Parlamento. Per i dem "si tratta di un pasticcio inattuabile a breve, perché la programmazione universitaria non si fa in sei mesi". Anche per la federazione Cimo-Fesmed la ministra Bernini "si ostina a parlare di 'superamento del numero chiuso', quando la riforma non fa che spostare la selezione degli studenti alla fine del primo semestre.

Quel che viene eliminato è il test d'ingresso, non il numero chiuso, che è essenziale per programmare in modo corretto il numero di medici che serviranno al Servizio sanitario nazionale nel prossimo futuro". Un plauso invece arriva dal presidente della Regione Veneto, Luca Zaia: "Per troppi anni migliaia di ragazzi hanno visto il loro sogno di diventare medici, veterinari o odontoiatri infrangersi contro un test di ingresso che spesso non premiava il talento, la vocazione e la determinazione.

Finalmente siamo a un passo dal cambiare questo sistema ingiusto, che ha più volte dimostrato i suoi limiti", fa notare. E per il portavoce di Forza Italia, Raffaele Nevi, "la riforma dell'accesso a Medicina e Chirurgia rappresenta un cambiamento epocale che il Partito democratico e le altre forze di opposizione non hanno mai avuto il coraggio di attuare, a differenza di questo governo, che le riforme le realizza, non si limita ad annunciarle".