Crisi e aiuti, autotrasporto verso la mobilitazione

L’autotrasporto veneto vive una fase di grande incertezza.
In regione operano 6.955 aziende del settore, di cui nel trasporto merci 4.687 aziende.
È l’ambito più colpito dalla crisi con una flessione a fine 2024 del -3,9%. Questo significa che sono più le aziende che chiudono rispetto a quelle che aprono. E non è certo un bel segnale. Certo il settore trasporto è strettamente legato all’andamento economico generale di un territorio, ma le criticità non riguardano solo questo aspetto. C’è tutta la questione legata alla difficoltà a reperire autisti, ai costi di gestione elevati, ad un sistema logistico che spesso presenta lacune organizzative.
“A questo si aggiunge che non si hanno risposte dal Ministero – afferma il presidente di Confartigianato Imprese Veneto Roberto Boschetto –. Nell’incontro tenutosi qualche giorno fa tra il Ministero dei Trasporti e il coordinamento delle associazioni UNATRAS, il coordinamento unitario delle più rappresentative associazioni di categoria del settore, non sono arrivate risposte concrete alle problematiche più urgenti segnalate dalla categoria. Le aspettative degli autotrasportatori sono state disattese. Tanto che ci sono state tensioni durante l’incontro per le risposte troppo vaghe. In una fase così delicata in cui le aziende sono in sofferenza e già annunciavano lo stato di agitazione della categoria, se non si mette mano ai problemi si rischia il blocco delle merci e la paralisi del sistema”.
A chiarire le problematiche sollevate da Unatras è Michele Varotto, presidente della Federazione Trasporti di Confartigianato Imprese Veneto: “Sui tempi di attesa al carico e scarico non sono state individuate modalità efficaci per rendere esigibili le norme in materia. La mancanza di certezze su questo aspetto continua a generare ritardi e inefficienze, con pesanti ripercussioni economiche sulle imprese e sulla sicurezza stradale. Servono inoltre interventi normativi più incisivi per penalizzare i committenti che non rispettano le scadenze, riducendo così i rischi per la stabilità finanziaria delle aziende di
autotrasporto – afferma Varotto – Si attende ancora la legge delega sul Codice della Strada, ma nel frattempo è fondamentale garantire che le sanzioni per violazioni commesse nell’esercizio dell’attività vengano applicate solo sulla Carta di Qualificazione del Conducente (CQC) e introdurre semplificazioni compatibili con la normativa europea per il conseguimento della stessa.”
Altro capitolo trattato all’incontro è stato quello degli investimenti, sui quali il Mit ha evidenziato la difficoltà di recuperare i fondi per il settore.
“Siamo molto preoccupati per la mancanza di misure concrete – avverte Varotto – . Non si sta attribuendo al settore il ruolo strategico che assume per l’economia regionale e nazionale. L’assenza di soluzioni rischia di mettere in ginocchio centinaia di imprese venete, già alle prese con aumenti dei costi operativi e una concorrenza sempre più complessa”.
Unatras ha annunciato la convocazione del proprio Comitato Esecutivo, che valuterà le azioni da intraprendere per tutelare la categoria. La mobilitazione degli autotrasportatori potrebbe essere imminente.