Assunte 255mila donne nel 2024 in Veneto

Dopo il calo per la pandemia da Covid-19, la partecipazione femminile al mercato del lavoro in Veneto è tornata a crescere, toccando nel 2023 un picco del 65,4% e con un tasso di occupazione che nel 2024 si è stabilizzato al 63%. Il divario di genere rimane però elevato e pari al 15,%, sebbene in lieve miglioramento rispetto al 2022. Lo rileva l'Osservatorio regionale Mercato del Lavoro di Veneto Lavoro. Nell'arco di 10 anni le donne occupate in Veneto sono aumentate del 20% e nel 2023 risultano complessivamente 974.000.
A crescere è anche il loro peso sul totale degli occupati (dal 39,8% al 43,8%), nonostante la contrazione della popolazione femminile in età lavorativa, a segnalare una maggiore permanenza o un più frequente ingresso (o rientro) nel mercato del lavoro. Rimane comunque elevato il numero di donne in cerca di lavoro e quelle che potrebbero far parte delle forze lavoro, a conferma delle difficoltà che ancora oggi limitano l'effettivo inserimento delle donne nel mercato del lavoro, ma anche delle prospettive di crescita dell'occupazione femminile.
Il divario occupazionale di genere rimane ampio (15,2% contro i 17,9 della media nazionale), ma in calo rispetto agli anni precedenti e diversificato in base alle fasce d'età, riflettendo le diversi fasi della vita - personale e professionale - che caratterizzano i percorsi di lavoratori e lavoratrici. Se infatti per le giovani donne di età compresa tra i 15 e i 24 anni il valore è pari all' 8,8%, al crescere dell'età aumenta sensibilmente, arrivando a raggiungere il 18,2% per le donne over 50. La crescita dell'occupazione femminile è inoltre correlata a un incremento del lavoro part-time, che nel 2023 raggiunge un'incidenza del 36% e che risulta legato sia alle caratteristiche della domanda di lavoro, concentrata nel settore dei servizi, che alle esigenze di conciliazione dei tempi di vita e lavoro.
Nel 2024, le lavoratrici assunte sono state 255.380 (-3% rispetto al 2023), su livelli superiori rispetto a quelli registrati in periodo pre- Covid. A crescere di più sono le assunzioni di donne giovanissime (<19 anni, +2%), e le assunzioni di donne over 60 (+13%), mentre calano quelle relative alle fasce centrali. La maggior parte delle assunzioni sono nel settore terziario (318.700), in lieve calo rispetto al 2023 (-2%). In quello industriale la contrazione è più sostenuta (-10%) per le difficoltà del manifatturiero. Dal 2008 a le lavoratrici sono aumentate di quasi 160.000 unità, contro +151.000 dei lavoratori.