Cronaca di Redazione , 11/01/2025 8:49

Cgia, caro bollette: imprese venete verso un aumento di 1,5 miliardi nel 2025

Bollette
Bollette

Nel 2025, le bollette energetiche delle imprese venete cresceranno di 1,5 miliardi di euro rispetto al 2024, pari a un aumento del 19,3%. La spesa complessiva per energia elettrica e gas toccherà i 9,5 miliardi: 7,1 miliardi per l'elettricità e 2,4 miliardi per il gas. Queste stime, fornite dall’Ufficio studi della CGIA, si basano su un prezzo medio di 150 euro/MWh per l’energia elettrica e 50 euro/MWh per il gas, con consumi previsti stabili rispetto al 2023.

L'incremento di quest’anno, pur significativo, sarà inferiore ai picchi raggiunti durante la crisi energetica 2021-2023, quando misure pubbliche straordinarie hanno mitigato gli aumenti per famiglie e imprese, erogando 92,7 miliardi di euro a livello nazionale, di cui 10 miliardi destinati al Veneto. Tuttavia, l’assenza di tali interventi nel 2025 potrebbe amplificare gli effetti sui bilanci aziendali e familiari.

A livello nazionale, l'aumento delle bollette, stimato in 13,7 miliardi, colpirà soprattutto le imprese settentrionali (64% del totale). In Veneto, gli imprenditori pagheranno 1 miliardo in più per l’elettricità e 480 milioni in più per il gas, mentre la Lombardia e l’Emilia Romagna affronteranno rincari ancora più elevati.

I settori più colpiti saranno:

  • Per l’elettricità: metallurgia, commercio, servizi (cinema, teatri, lavanderie), alimentare (panifici, pastifici), turismo (alberghi, ristoranti) e logistica.
  • Per il gas: settori estrattivi, alimentare (conservazione e lavorazione di carne e pesce), tessile, produzione di carta e ceramica, industria chimica e fabbricazione di macchinari e navi.

Le imprese venete sono tra le più energivore d’Italia: consumano l’11% dell’energia elettrica nazionale (22.578 GW/h) e il 12% del gas (26.057 GW/h). Solo la Lombardia e l’Emilia Romagna registrano consumi superiori. Complessivamente, le regioni del Nord rappresentano oltre il 61% del consumo nazionale di energia elettrica e il 70% del gas.

RISCHI E PROPOSTE L’aumento dei costi energetici potrebbe alimentare una spirale inflazionistica, aggravando la perdita di potere d’acquisto e rallentando i consumi interni, già messi a dura prova negli ultimi anni. Per contrastare questi effetti, è fondamentale, secondo la Cgia, contenere i rincari energetici per evitare una nuova impennata dell’inflazione e utilizzare con efficienza i fondi Pnrr entro la scadenza del 2026, che potrebbero garantire una crescita stabile del Pil (+1,9% entro il 2026 e +1,5% entro il 2031).