Veneto, in calo la dispersione scolastica degli studenti. Licei in calo, in aumento i tecnici

Presentato dall’Usr Veneto il “Rapporto sulla dispersione scolastica e sugli esiti degli scrutini finali anno scolastico 2023/2024” nella secondaria di secondo grado. Si conferma la tendenza alla diminuzione delle interruzioni di frequenza e dei non scrutinati; cresce di qualche decimo la percentuale di studenti che non supera l’esame di Stato.
Arretra ancora la dispersione scolastica in Veneto negli istituti secondari di II grado nell'anno scolastico 2023/2024. Lo rivela il Rapporto sulla dispersione scolastica e sugli esiti degli scrutini finali anno scolastico 2023/2024 redatto dal Servizio ispettivo e dall’Ufficio II dell’Ufficio Scolastico Regionale. I dati utilizzati provengono dall’Anagrafe Nazionale degli Studenti (ANS). Nel 2023/2024 ha interrotto la frequenza l’1,33% della popolazione scolastica del Veneto. Si conferma, dunque, la tendenza nel triennio ad una progressiva diminuzione: nell’anno scolastico 2021/2022 si registrava una percentuale di interruzione della frequenza pari all’1,56%. Cala all’1,58% anche la percentuale degli studenti non scrutinati a causa del mancato raggiungimento del numero minimo di ore di frequenza o per allontanamento dalla scuola per motivi disciplinari. Nel 2021/2022 la percentuale era dell’1,66%.
Ad eccezione della provincia di Belluno, sono gli studenti dei percorsi Professionali che hanno interrotto in percentuale maggiore la frequenza durante l’anno scolastico 2023/2024; a Rovigo si arriva al 6,19% (rispetto al numero dei frequentanti i percorsi professionali in provincia di Rovigo) comunque in diminuzione rispetto al dato rilevato nell’anno scolastico 2021/2022 che si attestava al 6,54% e a quello del 2022/2023 pari all’8,12%. Se si considerano gli studenti non scrutinati sul numero di frequentanti dei diversi territori provinciali, ad eccezione delle province di Belluno e Verona, i dati rilevati indicano una progressiva diminuzione dall’anno scolastico 2021/2022, degli studenti che non sono stati scrutinati.
In lieve controtendenza il numero degli studenti non ammessi agli scrutini di giugno dalla classe I alla classe IV: sono il 5,68%, nel 2021/2022 erano il 5,31%. Anche i dati relativi agli indicatori sulle non ammissioni finali e sull’esito negativo dell'esame di stato, indicano una controtendenza: si passa dal 6,28% del 2021/2022 al 6,97% del 2023/24.
In numeri assoluti, non sono stati ammessi all’Esame di Stato 1030 studenti, pari al 2,79%. I dati rilevati, per ogni percorso scolastico, indicano un lieve aumento degli studenti che non sono stati ammessi all’Esame di Stato nei Tecnici e nei Professionali rispetto agli anni scolastici precedenti. Sono in tutto 182, lo 0,51%, gli studenti che non hanno superato l’Esame di Stato nel 2023/2024 in Veneto; nell’a.s. 2021/2022 la percentuale di non diplomati era dello 0,20%. A livello territoriale le interruzioni di frequenza sono più numerose nella provincia di Rovigo 2,64% e a seguire nella provincia di Venezia, con una percentuale comunque inferiore pari all’ 1,37%.
I dati relativi ai non scrutinati presentano una percentuale più elevata in provincia di Venezia (2,42%) e a seguire in provincia di Verona (1,73%). Gli esiti negativi finali compresivi sia delle non ammissioni alla classe successiva sia del non superamento dell’esame di Stato registrano percentuali maggiori nelle province di Treviso (7,36%) e Venezia a (7,35%).
Dal Rapporto emergono alcuni indicatori da monitorare in merito all’andamento scolastico degli studenti frequentanti. Il primo riguarda il biennio della secondaria di secondo grado, che appare la fase più critica rispetto alle non ammissioni alla classe successiva. Da monitorare anche le discipline oggetto di sospensione di giudizio negli scrutini di giugno: matematica si conferma la disciplina con la percentuale maggiore di sospensioni del giudizio (49,88%) in aumento (+26%) rispetto al 2021/2022. Per le altre materie la sospensione del giudizio riguarda il 18,16% lingua inglese, 13,94% fisica, 10,11% lingua e letteratura italiana, 6,04% storia.
Nell'analisi dei dati si deve tener conto che il Veneto è una regione atipica: anche nel 2023/2024 la percentuale di studenti che frequenta i licei (45%) è significativamente più bassa rispetto al dato nazionale (51%), in continuità con l’andamento storico. Il Veneto è la regione in cui risulta la percentuale maggiore di studenti frequentanti i Tecnici. (37% vs 31%). Il dato non è omogeneo: Belluno resta la provincia con la percentuale maggiore di frequentanti i professionali (21%); Verona presenta la percentuale maggiore di frequentanti i licei (49%) e a seguire Padova (48%) e Venezia (47%). Vicenza (40%) e Rovigo (40%) presentano la percentuale maggiore di frequentanti i tecnici.
In conclusione, i dati del Report indicano un andamento tendenzialmente in diminuzione nel triennio sia della percentuale degli studenti che hanno interrotto la frequenza scolastica che della percentuale di studenti non scrutinati.
Il dato premia le azioni svolte dalle Istituzioni scolastiche, dai dirigenti scolastici e dai docenti delle scuole venete, in collaborazione con i servizi e il territorio per la prevenzione e il contrasto della dispersione scolastica.
I dati attestano, quindi, la necessità di continuare nelle azioni di prevenzione e contrasto della dispersione: è necessario attuare azioni di potenziamento dei livelli nelle competenze di base di italiano, matematica e inglese prevedendo l’adozione di metodologie didattiche innovative; attuare metodologie didattiche finalizzate a personalizzare e individualizzare i percorsi di apprendimento degli studenti; lavorare sull’orientamento in particolare nel passaggio tra primo e secondo ciclo e sul riorientamento; adottare politiche di sostegno ai contesti familiari in situazione di fragilità a garanzia del diritto sostanziale all’eguaglianza e del diritto allo studio.