Dimore storiche, Adsi: "Occorre legge specifica a tutela", in Veneto sono 385

In Veneto il 51,5% delle dimore storiche private iscritte all'Associazione dimore storiche italiane (Adsi) presenta ancora spazi non sfruttati a causa di mancanza di risorse o ostacoli burocratico-amministrativi, il 27,9% di esse accoglie attività occasionali come eventi, visite, attività culturali e concessioni per riprese cinematografiche e pubblicitarie (8,2%), ma senza esercizio d'impresa.
Solo il 20,6% svolge attività economiche regolari di cui nella ricettività il 39,29%, nella gestione e tutela del patrimonio storico (32,14%), nell' agroalimentare (17,86%) e solo il 10,71% in iniziative correlati agli eventi. Se n'è parlato nel corso di un convegno promosso dalla stessa Adsi a Roncade (Treviso), nel corso del quale i vertici dell'associazione hanno chiesto l'introduzione di una legislazione specifica.
Nel Veneto ci sono oggi 385 edifici con questa classificazione appartenenti alla sigla associativa. Il presidente veneto, Giulio Gidoni ha rilevato che "l'overtourism e il problema degli affitti brevi hanno due genesi differenti. Senza dubbio - ha aggiunto - l'aumento dei prezzi ha influito sulla crescita della richiesta di affitti brevi e in tutto ciò è imprescindibile immaginare a 'breve termine' una legislazione specifica sul fronte delle dimore storiche data la loro peculiarità".