Salute mentale, in Veneto arriva il Budget Salute dal 2025
Con una delibera approvata su proposta dell'Assessore alla sanità e sociale, Manuela Lanzarin, la Giunta regionale del Veneto ha approvato le linee d'indirizzo per l'implementazione del Budget di Salute nell'ambito dei Dipartimenti di Salute Mentale. "Mettiamo al centro dell'intervento - rileva Lanzarin - la capacità di un territorio di fornire risposte che integrino i bisogni di cure con quelli lavorativi e residenziali, sperimentando percorsi integrati di inclusione sociale per quelle categorie di pazienti (con disturbi psichici gravi) che sono di fatto più discriminate dal mercato del lavoro, da quello immobiliare e dai contesti socioculturali".
Il "Budget di salute" si propone come strumento flessibile e potente di innovazione per puntare alla piena integrazione tra servizi sociali e sanitari, per prendersi cura in maniera appropriata dei bisogni delle persone, e ciò vale a maggior ragione in un ambito come la salute mentale dove l'inclusione, la partecipazione e l' integrazione sociale sono parti vitali dell'intervento terapeutico-riabilitativo.
L'obiettivo è favorire la maggiore integrazione possibile delle persone nel territorio e nella vita attiva ad essa legato, attraverso l'attivazione delle risorse disponibili formali e informali. Tale strumento mira a contrastare e prevenire la cronicizzazione, l'isolamento e lo stigma della persona con disturbi mentali, creando un legame tra il sistema di cura ed il sistema di comunità, finalizzato ad un utilizzo appropriato e integrato delle risorse di entrambi. Il Budget si attiva in favore delle persone prese in carico dai Dipartimenti di Salute Mentale che presentano un disturbo mentale con bisogni sanitari e sociali complessi e con basso funzionamento sociale, che determinino rischi di emarginazione, perdita delle abilità socio-lavorative, recrudescenza di malattia e cronicizzazione.
Si realizza promuovendo la co-progettazione e l'attuazione della stessa fra il soggetto interessato, il servizio pubblico, la rete di riferimento primaria e il terzo settore che valorizzi e sviluppi un lavoro "trasversale di rete", attraverso la condivisione/compartecipazione delle progettualità, delle risorse e delle responsabilità attuative. Si fonda su un programma terapeutico personalizzato all'insegna della massima integrazione e flessibilità d'intervento dei servizi sanitari e sociali, con, tra gli altri obiettivi, quello di potenziare gli interventi domiciliari e favorire l'inclusione e il mantenimento dei pazienti nel loro ambiente di vita, a partire dal contesto familiare, sociale e lavorativo.