Processo Turetta, Gino Cecchettin lascia tribunale:"Doloroso scoprire quanto ha sofferto Giulia"

Gino Cecchettin, papà di Giulia, uccisa l'11 novembre scorso da Filippo Turetta, lascia il Tribunale di Venezia dove è in corso la seconda udienza del processo a Filippo Turetta, reo confesso dell'omicidio della giovane.
“Ho provato molto dolore. Il momento più doloroso è stato sapere cosa ha attraversato mia figlia negli ultimi momenti della sua vita. Ma non è questo il punto del processo, il punto è che abbiamo capito chi è Filippo Turetta” ha detto al microfono dei giornalisti.
Gino Cecchetti ha guardato più volte Filippo Turetta nel corso dell'interrogatorio. “L'ho guardato ogni tanto mentre parlava, ma non è questo il punto del processo. Ora vado via, non ho bisogno di restare. Il punto è che abbiamo capito chi è Filippo Turetta. Per me à chiarissimo, quello che emerge oggi è che la vita del prossimo è una cosa sacra e non bisogna entrare nel merito della vita degli altri, ma rispettarla”.
“Giulia era il mio amore”, ha concluso.
L'avvocato di Elena Cecchettin, Nicodemo Gentile è stato ancor più duro su Turetta: “Non ha avuto nessuna pietà per Giulia, una crudeltà enorme, un inferno che è durato tempi lunghissimi per un motivo futile e abietto, perché non voleva tornare con lui - ha accusato -. Nel 2024 purtroppo assistiamo ancora a questo tipo di omicidio”.
Le parti civili sono convinte che il 23enne continui a nascondere qualcosa: “Turetta è in difficoltà, ha una memoria selettiva e non riesce a giustificare tante cose. Questo esame è un atto autolesionistico, non sta chiarendo nulla. Ha punito Giulia perché non voleva tornare con lui, è il classico omicidio premeditato da parte di un uomo senza empatia”.