Attualità di Redazione , 27/10/2024 6:00

Memoriale Turetta, temeva i genitori non volessero più vederlo

Filippo Turetta nel corso dell’interrogatorio
Filippo Turetta nel corso dell'interrogatorio

Filippo Turetta non aveva detto tutta la verità sull'omicidio di Giulia nel primo interrogatorio con i magistrati anche perché - sostiene nel suo memoriale - temeva che i suoi genitori pensassero "che potesse esserci una sorta di premeditazione". Lo scrive il 23enne di Torreglia nel memoriale di 80 pagine depositato ieri nelle carte del processo in corso a Venezia. Turetta temeva che i genitori non volessero più vederlo dopo l'arresto. Ma poi andarono a trovarlo in carcere a Verona: "erano ovviamente scossi e scioccati emotivamente - scrive Turetta - Non riuscivano ad accettare la cosa" e questo "senza che pensassero che potesse esserci una sorta di premeditazione". Proprio sulla premeditazione dell'omicidio, sostenuta dall'accusa del pm Andrea Petroni, ruota la possibilità che Filippo possa avere il massimo della pena, l'ergastolo.

"Io non voglio affatto sottrarmi dal dire tutta la verità e prenderne tutte le responsabilità che ne conseguono - scrive ancora Turetta - E' vero. può sembrare un po' ridicolo che io dica queste cose perché ho mentito. Ammetto che nel primo interrogatorio a dicembre non ho detto la completa verità. Mi dispiace veramente di averlo fatto. Lo dico sul serio". "Spero che possiate credere a queste mie parole di adesso - scrive rivolgendosi alla Corte d'Assise - Mi dispiace di averlo fatto e non lo rifarei mai. Non avevo alcuna intenzione di prendere in giro nessuno, o di sottrarmi alla verità finale. Ho detto dall'inizio che ho fatto qualcosa di imperdonabile e devo e voglio pagare per questo e per tanti altri motivi".