Filippo Turetta, processo veloce, un bene per tutti VIDEO
Non c’era alla prima udienza in Corte d’Assise al Tribunale di Venezia Filippo Turetta, ci sarà e sarà l’unico ad essere ascoltato in aula alle prossime, del 25 e 28 ottobre.
Il 23enne padovano, reo confesso dell’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin, che ha sconvolto il paese intero lo scorso novembre, chiede di parlare, di riconoscere le proprie responsabilità, di iniziare a saldare il suo debito pesante ( in ballo c’è l’ergastolo) con la giustizia.
Una giustizia in cui il padre di Giulia, Gino Cecchettin, dichiara di avere massima fiducia.
Intanto i familiari di Giulia, gli unici ai quali la corte ha riconosciuto la legittimità di costituirsi parte civile, hanno chiesto 2 milioni di euro di risarcimento.
La difesa di Turetta, come annunciato, non ha chiesto una perizia psichiatrica, mostrando la volontà del totale riconoscimento delle proprie gravi responsabilità, ma non escludendo che sia la Corte stessa a richiederla, magari all’esito del suo esame, anche per calibrare la pena.
Intanto secondo i legali giusto che Turetta sconti la pena da subito: “Poi ci sono vari istituti, c’è la giustizia riparativa anche in casi così gravi: valuteremo se potranno essere utilizzabili” ha spiegato l’avvocato Caruso.
Di sicuro, per tutti, si punta alla velocità del procedimento, senza ulteriori spettacolarizzazioni e celebrando il processo a Turetta e non ai femminicidi in toto ha spiegato subito il procuratore Bruno Cherchi.
Sentenza prevista già il 3 dicembre, in appena 5 udienze.