Economia di Redazione , 14/08/2024 5:00

Ferragosto in Veneto: verso pienone su spiagge, bene laghi, terme e monti

Jesolo

È un Ferragosto con tassi di occupazione alberghiera molto buoni in Veneto con un trend ancora in crescita, spinto non solo da un meteo stabile, ma anche da una propensione sempre più accentuata alle prenotazioni last minute. Il focus su ferragosto indica il mare all'88,1%, la montagna al 72,6%, il lago all' 82,4%, le città d'arte al 56,6%, le terme al 73,6%. Circa, invece, il mese di agosto, il mare è al 72%, la montagna al 63%, il lago al 79%, le città d'arte al 52%, le terme al 58%.

"La montagna, soprattutto nel bellunese - osserva Massimiliano Schiavon, presidente di Federalberghi Veneto -, sta registrando numeri positivi, con clienti in arrivo da diverse parti del mondo. Le città d'arte soffrono un poco l'ondata di calore che ha portato temperature roventi da giorni, ma con una stabilizzazione tra luglio e questa prima metà di agosto e un generale ritorno alla normalità dopo la grande pressione della fase post Covid. I laghi, soprattutto quello di Garda, e le terme si confermano su cifre molto buone, dopo un maggio e un giugno soddisfacenti mentre il meteo era sfavorevole che ha frenato la balneazione lungo tutta la costa, la quale è però adesso in grande recupero che ci auguriamo possa consolidarsi sempre di più anche nel mese di settembre".

Ad incidere sulle vacanze resta un costo della vita in crescita, con l'inflazione che sta erodendo la capacità di spesa, soprattutto del ceto medio. Si registra infatti una minore pressione della domanda rispetto al 2023: sulle famiglie pesa ancora l'inflazione che riduce la capacità di spesa e la permanenza media in vacanza, a cui potrebbe corrispondere un leggero calo dei fatturati.I dati di Ferragosto sono leggermente inferiori a quelli del 2023, anche se c'è da considerare che per ferragosto stanno arrivando prenotazioni dell'ultimo momento.

Nel 2023 i tassi di occupazione erano del 90% per il mare, 80,2% per le terme, 89,6% per il lago, 70% per le città d'arte, 81,4% per la montagna. "Quest'anno - aggiunge Schiavon - appare più marcata la propensione alla prenotazione sotto data".