"Siate comprensivi, non penso le frasi che ho detto". Le scuse del padre di Turetta VIDEO
All’indignazione generale sollevata dalle parole pronunciate nel primo colloquio dentro il carcere di Montorio al figlio Filippo, reo confesso del femminicidio di Giulia Cecchettin, Nicola Turetta risponde con le scuse. “Non sei l’unico, hai avuto un momento di debolezza, non sei un mafioso, non sei un terrorista, avrai permessi premio per lavorare ma ti devi laureare” aveva detto Turetta nel momento in cui si era ritrovato di fronte il figlio per la prima volta dopo l’omicidio, solo qualche giorno dopo la sua incarcerazione.
A poche ore dalla divulgazione delle intercettazioni, inserite negli atti del processo che inizierà il prossimo 23 settembre, il padre di Filippo ha voluto spiegare, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, il tenore di quelle dichiarazioni, ha chiarito perché le ha dette. “Erano frasi senza senso. Temevo che Filippo di suicidasse. Quegli istanti per noi erano devastanti. Non sapevamo come gestirli, Vi prego non prendete in considerazione quelle stupide frasi. Vi supplico, siate comprensivi”.
Nel VIDEO il servizio realizzato per Tg Padova