Autovelox sequestrati, nessuno nel veronese. Assoutenti: Usati come bancomat

I sequestri degli autovelox disposti dalla magistratura calabrese "confermano i dubbi più volte sollevati da Assoutenti circa l'utilizzo di tali apparecchi": è quanto scrive Assoutenti in una nota lamentando il fatto che i rilevatori di velocità vengono usati "come un bancomat" in molti Comuni italiani.
Tra gli autovelox posti sotto sequestro, anche in Veneto in provincia di Venezia e di Vicenza, ma nessuno nel veronese. L'associazione di difesa degli utenti sottolinea che, “gli autovelox garantiscono ogni anno entrate milionarie alle amministrazioni locali, e dal Salento alle Dolomiti si moltiplicano le anomalie circa l'uso degli strumenti di rilevazione automatica della velocità”.
"Il caso più eclatante è quello di un piccolo Comune delle Dolomiti, Colle Santa Lucia (nel bellunese), che nonostante conti poco più di 350 abitanti ha incassato nel triennio 2021-2023 la bellezza di 1.265.822 euro grazie all'unico autovelox installato sul proprio territorio" spiega Assoutenti.
"Siamo favorevoli alle multe verso chi supera i limiti di velocità, a patto che i primi a rispettare le regole siano gli enti locali, che non devono usare gli autovelox come bancomat ma solo ai fini di garantire la sicurezza stradale, e devono ricorrere solo ad apparecchi a norma - spiega il presidente di Assoutenti, Gabriele Melluso - Il governo, dopo la recente sentenza della Cassazione e i sequestri disposti ora dalla magistratura, deve però intervenire per risolvere una volta per tutte il nodo delle omologazioni e approvazioni degli autovelox".