Assessore Boraso rassegna le dimissioni

L'assessore alla Mobilità del Comune di Venezia, Renato Boraso, rassegna le dimissioni dall'incarico e lascia anche Ca' Farsetti, non essendo consigliere comunale. Lo ha reso noto all'ANSA il suo avvocato difensore, Umberto Pauro, dopo l'incontro con il politico nel carcere di Padova. Il legale non ha commentato la scelta dell'assistito ritenendola un atto dovuto.
Con i primi interrogatori in carcere comincia, domani, l'ascolto degli indagati per la corruzione che ha travolto il Comune di Venezia. Per sapere la verità politica del sindaco indagato Luigi Brugnaro i cittadini dovranno invece aspettare il 9 settembre, quando parlerà, nelle more della vicenda giudiziaria, al Consiglio Comunale. Al momento gli atti pubblici del sindaco si sono limitati a una lettera letta ieri a Ca' Loredan durante un Consiglio a cui non ha partecipato. In programma domani vi sono quattro interrogatori di garanzia. Il Gip Alberto Scaramuzza comincia alle 11.00 nel carcere di Venezia con l'imprenditore Fabrizio Ormenese, seguiranno due indagati ai domiciliari, l'imprenditrice Daniele Brichese e Alessandra Bolognini, direttrice generale dell'Immobiliare veneziana Ive. Sarà poi a Padova la volta dell'assessore alla Mobilità Renato Boraso, che oggi ha annunciato le dimissioni, con interrogatorio per rogatoria di un Gip del tribunale euganeo. La mole delle carte dell'inchiesta è grande, almeno 900 pagine più allegati redatte dai Pm Federica Baccaglini e Roberto Terzo. E' probabile che i 22 indagati si avvarranno della facoltà di non rispondere, per poter vagliare la documentazione. Il quadro che sta emergendo dall'indagine delinea l'operato di Boraso negli anni, che viene definito dal Gip più come immobiliarista che amministratore pubblico, furioso contro i dirigenti che 'resistono' a quello che, secondo la Procura, è malaffare. Che nel gioco della corruzione i funzionari del Comune siano divisi tra "passivi, accondiscendenti e riluttanti" è chiaro dall'irritazione che di volta in volta Boraso fa sentire nelle intercettazioni. Per placare gli animi di imprenditori che non vedono approvati piani immobiliari dice, riferendosi a una funzionaria rispettosa delle regole, "ho pettinato la bambola" dopo un'aggressione verbale intercettata in cui le dice "i miei sono inc... come le belve". Ad opporre resistenza figurano il dirigente responsabile di gare e contratti, il comandante della Polizia locale e l'avvocato civico, scomparso da qualche mese. Sul fronte del sindaco Brugnaro, oltre ai tempi della procedura d'indagine, resta la data politica del 9 settembre. Un elemento che non placa le opposizioni, che ieri hanno abbandonato il Consiglio Comunale e che oggi hanno lanciato una mobilitazione assieme ai comitati cittadini di Venezia con l'annuncio per il 24 luglio, in Campo Santa Margherita, di una protesta contro la "mancanza di chiarezza" contestata al sindaco.