Cronaca di Redazione , 09/11/2023 6:40

Clima, Copernicus: È stato l'ottobre più caldo mai registrato al mondo

Sole e caldo
Sole e caldo

Ottobre 2023 è stato il più caldo mai registrato al mondo, dopo una serie di record mensili iniziata a giugno. E da gennaio a ottobre la temperatura media globale per quest'anno è stata la più alta mai registrata, così che il 2023 si avvia ad essere l'anno più caldo della storia, superando il 2016. A dirlo è l'osservatorio europeo sui cambiamenti climatici Copernicus (C3s), il programma dell'Unione europea e dell'Agenzia spaziale europea per l'osservazione della Terra, il cui vice direttore Samantha Burgess lancia l'ennesimo warning: "Il senso di urgenza per un'azione ambiziosa sul clima in vista della Cop28 non è mai stato così alto". Anche questi ultimi dati faranno da sfondo alle trattative dei 195 Paesi che parteciperanno alla Conferenza mondiale sui cambiamenti climatici (la Cop28 appunto), a Dubai dal 30 novembre al 12 dicembre prossimi.

Questo stato di cose dimostra ancora una volta che i tagli alle emissioni di gas serra, imputati di scatenare il riscaldamento globale, sono ancora insufficienti. A conferma che non siamo sulla buona strada c'è anche il rapporto 'Production gap' diffuso oggi dall'Agenzia ambientale dell'Onu (Unep) e stilato insieme con Stockholm Environment Institute, Climate Analytics, E3G, International Institute for Sustainable Development. Lo studio dice che i governi dei principali Paesi produttori di petrolio, gas e carbone intendono più che raddoppiare (110%) la produzione nel 2030 mettendo quindi a rischio l'obiettivo di contenere entro il limite di +1,5 gradi l'aumento della temperatura media globale indicato nel 2015 dall'Accordo di Parigi sul clima.

Questo aumento di produzione sarebbe invece del 69% considerando un riscaldamento di +2 gradi rispetto al periodo preindustriale, che però anche gli scienziati suggeriscono di evitare. Previsioni fatte nonostante 151 Paesi si siano impegnati a raggiungere l'obiettivo di zero emissioni nette. Facendo i calcoli, con gli impegni di decarbonizzazione presi dagli stati del mondo, gli Ndc (National Determined Contributions), al 2030 si arriverà a un taglio di emissioni dal 5 al 10% rispetto al 2010, mentre l'Accordo di Parigi prevedeva il 45%, ha spiegato Andrea Barbabella di Italy for Climate, relatore degli Stati generali su clima ed emissioni, oggi a Rimini dagli Stati generali della green economy.

Sempre secondo l'Unep, ha aggiunto Barbabella, "nel 2022 le emissioni annue sono aumentate del 4% rispetto a quelle del 2015 invece di diminuire". Tornando ai dati di Copernicus, ottobre scorso è stato più caldo di circa 1,7 gradi rispetto alla media di ottobre del periodo preindustriale, compreso tra il 1850 e il 1900. Da gennaio a ottobre la temperatura media globale per il 2023 è stata la più alta mai registrata, 1,43 gradi al di sopra della media preindustriale e 0,10 gradi superiore al periodo equivalente dell'anno solare più caldo, che è stato il 2016. Per questo il 2023 sarà il più caldo della storia. Per Barbabella "la buona notizia è che la transizione energetica è già in atto. Nel 2022 gli investimenti globali sull'energia pulita sono stati di 1.700 miliardi di dollari, contro 1.000 miliardi sulle fonti fossili. Da cinque o sei anni gli investimenti sulle rinnovabili aumentano e quelli sulle fossili diminuiscono".