Hellas Verona di Alberto Pizzini , 12/07/2023 12:47

L'ANALISI TATTICA | Così Baroni prepara la rivoluzione. Ma sarà soft

Marco Baroni durante una seduta
Marco Baroni durante una seduta

Sarà rivoluzione, ma analizzando i metodi di allenamento di mister Baroni e soprattutto le strategie tattiche dell’ex Lecce si può sostenere che in realtà sarà una rivoluzione “soft”.
Baroni punterà sulla solidità difensiva e sul gioco verticale.
Ecco appunto, a proposito di difesa, analizziamo il primo aspetto che si discosta dal recente passato, ovvero la difesa a 4.
Sarà la vera novità rispetto alle scorse stagioni, anche se nell’ultima stagione, in qualche partita, anche il duo Zaffaroni-Bocchetti ha utilizzato questa soluzione.
Ovviamente nella passata stagione avendo allestito la squadra per una difesa a 3 c’é stata la difficoltà di adattare i “braccetti” della difesa dell’Hellas oppure i quinti di centrocampo in un ruolo non proprio adatto alle loro caratteristiche.
Primo obiettivo di questa stagione é individuare degli esterni bassi adatti al gioco di mister Baroni. 
La caratteristica, invece, che avvicina Baroni alle precedenti gestioni dell’Hellas sarà il duro lavoro fisico.
Le sue squadre dimostrano solitamente una preparazione fisica ottimale. 
L’allenatore toscano sa trasmettere alla sua squadra una mentalità molto aggressiva.
Infatti determinazione, compattezza, grinta e spirito di sacrificio di tutta la squadra sono le caratteristiche delle squadre allenate da Baroni.

Il sistema di gioco sarà un 433.

Fase di non possesso:
Baroni adotta due stili diversi di difesa a seconda che la palla sia vicina o lontana dalla propria porta.
Quando la palla si troverà nella zona difensiva avversaria, ci sarà un pressing molto aggressivo ed asfissiante con tutti gli uomini d’attacco aiutati anche da due centrocampisti.
Quindi un pressing uomo su uomo per le due mezzali ed un pressing sulle linee di passaggio per i 3 attaccanti.
Quando la squadra avversaria allarga il gioco sull’esterno il pressing diventa più feroce aiutato ovviamente dalla linea laterale.
Lo scopo di questo atteggiamento é indurre la squadra avversaria a ricercare la palla in profondità o quella di recuperare il pallone il prima possibile quando l’avversaria prova la giocata corta.
Nel momento in cui il pressing alto é feroce e la squadra avversaria allarga il gioco, l’esterno basso avanza in maniera decisa per pressare l’esterno avversario, lasciando alle sue spalle una linea di difesa a 3.

Perché parliamo di “Soft Revolution” ?
Perché appunto se il pressing della prima linea verrà saltata, il Verona avrà un atteggiamento più di “Mandorliniana” memoria.
Tutta la squadra cercherà di star dietro la linea della palla, con gli esterni d’attacco che, se servirà, dovranno abbassarsi nella linea difensiva.
Quindi vedremo anche una linea di difesa a 6 giocatori con il solo attaccante centrale sopra la linea del pallone.
Proponendo quindi un 6-3-1.
Quando gli avversari riescono a superare la pressione degli attaccanti, i centrocampisti ripiegano, schiacciandosi sulla difesa e rendendo davvero difficile la fase di rifinitura agli avversari.
Altra caratteristica é un diverso atteggiamento tattico tra il primo e secondo tempo.
Infatti si nota un atteggiamento molto più aggressivo nel primo tempo ed una fase di pressione più ragionata e con un baricentro più basso nel secondo tempo.

Possesso palla:
Baroni solitamente schiera degli esterni d’attacco rapidi e bravi nell’affrontare l’avversario per creare superiorità numerica. Invece vuole una punta centrale “strutturata”, capace di addomesticare palloni lanciati subito dopo aver recuperato il possesso in zona difensiva.
L’attaccante avrà il compito di dare il tempo di salire ai compagni di reparto.
Se, invece, il baricentro della squadra é più alto si ricerca la giocata verticale sulla punta che cerca di deviare il pallone di testa sulla corsa degli esterni.
Molto spesso le manovre offensive delle squadre di Baroni sono rapide, cercando di sfruttare l’inerzia dell’azione per dribblare in velocità gli avversari.
Se il portatore di palla si trova smarcato nella trequarti avversaria, spesso tenta il tiro diretto in porta.
La via del gol viene cercata anche attraverso cross provenienti da giocatori con buone doti balistiche, che spesso cercano il compagno sul secondo palo.

In sintesi, la “Soft Revolution” di Baroni.