Hellas Verona di Gianluca Vighini , 30/11/2021 16:42

50 anni di Brigate Gialloblù: un fenomeno che ha percorso la storia di Verona

Tifosi Hellas Verona in Curva Sud
Tifosi Hellas Verona in Curva Sud

Sembra ieri. E invece sono passati 50 anni. Cosa sono state e cosa sono le Brigate Gialloblù è difficile spiegarlo. Per i veronesi un fenomeno sociale, un luogo/non luogo pieno di contraddizioni, di amore ma anche di odio, di passione e di aggregazione. In una parola: uniche.

Non c’è stato un giovane di Verona che non ne sia stato contagiato, direttamente o indirettamente negli ultimi 50 anni. Già perchè era il 30 novembre 1971 quando il calcio club Brigate Gialloblù nacque ufficialmente in Borgo Venezia. E stasera, quando il Verona giocherà contro il Cagliari, si festeggerà l’avvenimento.

Come in ogni fenomeno di massa ci sono stereotipi e modelli che si vorrebbe applicare per semplificare l’analisi. Così è facile dire che le Brigate sono una tifoseria di destra, dopo che all’inizio erano in realtà nate dalla parte mancina della politica. In realtà su quegli spalti si sono sempre ritrovati tutti e prima che Verona si spopolasse per la provincia, c’erano “butei” di tutte le maraie di Verona. Dal Saval a Borgo Venezia, dai borgotrentini ai popolari, senza barriera, uniti dalla goliardia e dall’amore per l’Hellas Verona. C’erano i “veci” a comandare in una sana gerarchia che si tramandava quasi di padre in figlio, da fratello maggiore a fratello minore, e c’era sempre il gusto della festa, dello stare assieme, a prescindere dai risultati della squadra. 

Sempre e comunque e soprattutto ovunque, in qualsiasi categoria, su ogni campo. Ovviamente ci sono state e ci sono storture e pagine che sarebbe meglio non fossero state scritte, ma anche in quei casi, le Brigate, sciolte per evitare condanne più pesanti, hanno segnato un’epoca.

Ma lì dentro in tanti si sono anche raddrizzati, perchè hanno trovato amici e persino l’amore. Sono nati figli, qualcuno è morto, e quando i blu saranno in ciel. Le Brigate e la Curva Sud, magari potranno cambiare, mutare, adeguarsi ma il loro messaggio di aggregazione e di appartenenza, sicuramente non morirà mai.