Addio a Riccardo, muore di leucemia fulminante una settimana dopo la laurea

Lutto all’Università di Padova. Aveva conseguito la laurea specialistica in Ingegneria dell’Energia Elettrica venerdì 13 ottobre. Riccardo Gava, 25 anni di Campolongo, aveva ottenuto il suo secondo 110 e lode. Dopo nemmeno una settimana, giovedì è spirato nell’ospedale di Castelfranco dov’era in cura per una leucemia acuta. La malattia era stata scoperta solo a novembre ma il giovane ingegnere è riuscito comunque a laurearsi una seconda volta con il massimo dei voti e con la lode.
La tesi è stata scritta e completata in ospedale. “A coloro che hanno mantenuto vive le mie speranze, il mio spirito e me stesso negli ultimi mesi”, questa è stata la dedica di Riccardo, nella prima pagina. Una dedica per mamma Monia e papà Stefano, la fidanzata Elisabetta, gli amici dell’Università di Padova e di “Race Up” il team di Formula Sae dell’ateneo patavino, del liceo scientifico Marconi, del Calcio Campolongo, tanti altri amici, medici e infermieri.
Era un genio nella matematica, alle medie Gava aveva ricevuto una borsa di studio, era stato il migliore della scuola nel suo anno. Al liceo scientifico Marconi il suo si diplomò con la votazione di 99 su 100, per un solo punto non aveva raggiunto il massimo. All’università si è però rifatto: il 25 settembre 2020 consegue la laurea triennale in Ingegneria dell’Energia: 110 e lode. Aveva poi proseguito nella specialistica, media del 30 negli esami. Di pari passo con gli studi, era stato tutor junior universitario per studenti più giovani che avevano il suo stesso sogno.
LE INVENZIONI…E LA DIAGNOSI Dal 2020 aveva fatto parte del gruppo “Race up” dell’Università di Padova, inventando e realizzando vetture da corsa elettriche e a combustione interna, per competizioni tra atenei a livello europeo e mondiale. Il primo ottobre 2022 si era trasferito alla Technical University di Monaco per completare la tesi. “Un giorno ci aveva chiamato perché aveva un grande dolore alla spalla”, ricordano i genitori. Tornato dalla Germania il 26 novembre, l’hanno portato in pronto soccorso a Conegliano e quindi è stato ricoverato in terapia all’ospedale di Castelfranco. “Leucemia linfatica acuta”, la terribile diagnosi, come ricordano i genitori.
Ma Riky è sempre stato un combattivo e un vincente. “Venerdì scorso ha discusso la magistrale nell’aula magna dello Iov di Castelfranco” raccontano commossi mamma Monia e papà Stefano. Loro, insieme alla fidanzata Elisabetta e agli amici erano lì. I professori collegati dall’Università di Padova e Monaco. È stato 110 e lode. Riccardo ha eccelso anche nello sport. La prima passione era stato il karate, che aveva praticato da bambino in una società di Cordignano, diventando a 9 anni cintura nera. Per un decennio ha fatto poi tutta trafila delle giovanili del Calcio Campolongo, il quartiere dove ha sempre abitato con i genitori. Nel 2017 con la squadra juniores aveva vinto il campionato provinciale under 19, lui era stato il bomber, tra gli attaccanti con più gol. Aveva appeso le scarpette al chiodo, trasferendosi a Padova per gli studi. Ha continuato a collaborare con la società biancoblù, dove il papà Stefano è consigliere. “Quando poteva veniva ancora a darci una mano”, dice il presidente della società, Paolo Doimo, “è stato uno della famiglia del Campolongo”.
“Arrivato tra infiniti rinvii, infiniti ricoveri, infinito sostegno”, è stato l’ultimo post su Instagram di Riky, il 13 ottobre. Il giorno della laurea, l’immagine della tesi e la corona d’alloro, contornate dalle foto con la sua ragazza, i genitori e gli amici.
Il funerale sarà celebrato lunedì alle 15.30 nella chiesa di Campolongo. Domani alle 19 parenti e amici si riuniranno in preghiera per il rosario.