Paradosso Veneto: Il lavoro c'è, mancano i lavoratori. L'analisi di Confapi
In un contesto di piena occupazione, mancano i lavoratori. L’allarme non è nuovo, ma assume proporzioni sempre più ampie nel territorio padovano e veneto. Fabbrica Padova, centro studi di Confapi, ha incrociato i dati più significativi messi a disposizione da Veneto Lavoro e Unioncamere-Anpal (Sistema Informativo Excelsior), fotografando nei numeri una situazione che sempre più imprenditori lamentano. Il saldo tra assunzioni e cessazioni è pari a 29.500 posti di lavoro dipendente in più.
La crescita registrata nel 2022 nella regione è determinata esclusivamente dai contratti a tempo indeterminato, aumentati nel corso dell’anno di 37.400 unità e del +26% in termini di domanda di lavoro. Quello della ricerca di persone da impiegare è un problema che Luigi Bazzolo, titolare di Vebi Istituto Biochimico e presidente di Unionchimica Confapi Padova, conosce bene. “Mi manca una dozzina di persone che non riusciamo a trovare da tempo – racconta – su un totale di una novantina di dipendenti che abbiamo. In particolare, le difficoltà sono legate alla linea di produzione, dove a regime avremmo bisogno di una trentina di dipendenti, ma una decina ci manca”. Figure professionali di cui Bazzzolo è alla ricerca “attraverso una decina di agenzie di recruiting attivate ad hoc e annunci su vari canali, a partire dai social. È un problema che fino a un paio di anni fa non avvertivamo, esploso dopo la pandemia. E non capiamo – aggiunge – se dipenda dal fatto che sono ‘sparite’ persone o se è il settore che sta crescendo”. Ammette che è necessario tenere presente un altro aspetto: “un nostro lavoratore deve padroneggiare bene l’italiano, perché deve sapere quali prodotti sta utilizzando, e questo già toglie una fetta di potenziali dipendenti provenienti dall’estero. Il punto è che, in questa fase storica, chi è valido ha a disposizione un mercato del lavoro mobilissimo, per cui si sposta senza problemi di azienda in azienda per cifre irrisorie, come 50 euro in più in busta paga. E tu, da imprenditore, se hai già qualcuno di specializzato – conclude – devi, in un certo senso, coccolartelo”.