Centinaia di mamme e papà, coi figli a seguito, sono arrivati da tutta Italia per ritrovarsi davanti al municipio per difendere i diritti delle famiglie arcobaleno. “I nostri non sono figli di serie B”, dicono, dalla città, Padova, diventata simbolo del cambio di passo, per chiedere una legge adeguata ai tempi senza che le discriminazioni di genitori omosessuali ricadano sui minori.

Arriva anche Alessandro Zan, deputato del Partito Democratico.

Palloncini rosa, bolle, e un grande arcobaleno ai piedi di Palazzo Moroni, a rappresentare l’amministrazione comunale del sindaco Giordani che sta difendendo la legittimità dell’anagrafe dei bambini arcobaleno ci sono le assessore Colonnello e Benciolini. Arriva anche il sindaco di Montegrotto Mortandello ma sul palco ci sono testimoni del popolo arcobaleno con decine di associazioni.

Alessia Crocini, presidente nazionale Associazione Famiglie Arcobaleno, dice: “Dobbiamo ringraziare il sindaco Giordani per il lavoro che sta facendo per noi e i nostri figli”.

Sul palco le testimonianze delle mamme che raccontano di una quotidianità felice e frenetica come di una qualsivoglia famiglia e le difficoltà politiche e legislative che impediscono, però, di esercitare la genitorialità fino in fondo.