Attualità di Redazione , 27/03/2023 13:47

Musme, la nuova parete interattiva sulle erbe medicinali VIDEO

MUSME

Una nuova parete interamente olfattiva per conoscere le piante con effetti benefici per l’organismo: un progetto realizzato con Bios Line. 

I primi orti botanici erano delle raccolte di erbe medicinali per la preparazione dei “semplici” (le droghe grezze) della farmacopea in uso, da cui deriva il termine “Giardino dei Semplici”. Nel 1545 nasce a Padova un Orto Botanico, oggi il più antico “orto medicinale” universitario al mondo. Viene inizialmente concepito come un laboratorio didattico d’eccellenza per insegnare ai futuri medici le proprietà terapeutiche delle piante allora conosciute. È un tributo a questo meraviglioso luogo padovano, già Patrimonio UNESCO, la parete del MUSME dedicata alla terapia farmacologica e che ospita alcuni dei meravigliosi erbari di cui si possono ammirare altri esemplari nel Museo Botanico, inaugurato il mese scorso.

A completare questa esposizione una nuova parete interamente olfattiva, che permette al visitatore di interagire con delle campane profumate che attivano delle cornici luminose sulle quali sono raffigurate le piante e descritte le loro funzioni benefiche. Un progetto realizzato grazie al contributo dell’azienda padovana Bios Line, da oltre 30 anni sul mercato dei prodotti erboristici.

“Siamo particolarmente orgogliosi di partecipare a questa esposizione e di farlo illustrando ciò che conosciamo meglio: l’importanza delle piante officinali per il benessere personale” spiega Paolo Tramonti, fondatore e Amministratore unico di Bios Line. “La fitoterapia ha radici antiche, che proprio la città di Padova ha contribuito a far crescere, ma grazie alla ricerca e alle moderne tecnologie continuerà ad essere straordinariamente importante per lo sviluppo di soluzioni in grado di migliorare, anche nel futuro, la qualità della nostra vita”

“La forza del MUSME è sempre stata la ricerca di una partecipazione attiva del visitatore” spiega Luca Quareni, presidente della società curatrice del MUSME “un’interazione che non è solamente tecnologica, ma che coinvolge tutti i sensi. Pertanto, accanto a postazioni tattili e acustiche anche l’olfatto è coinvolto in questo percorso, specie in una postazione che vuole raccontare quanto, oggi come ieri, la natura e le piante siano essenziali, insieme all’innovazione tecnologica, per la realizzazione di prodotti per la cura e il benessere”

La parete, inoltre, è stata progettata con un occhio attento all’accessibilità e all’inclusione: tutte le campane sono poste ad altezza accessibile a bambini e a persone in carrozzina, mentre il pubblico puo’ agevolmente interagire seduto su comodi puff. Pensare a percorsi espositivi che integrano il più possibile la visita di diversi tipi di utenza è la sfida che il MUSME si è data per il prossimo triennio, in linea con la nuova definizione di museo data da ICOM