Donna aggredita con l'acido al volto. I carabinieri individuano il colpevole VIDEO
L’ha aspettata al buio sotto casa, sapendo a che ora sarebbe rientrata e le ha gettato addosso dell’acido, ustionandola al volto e alle braccia, con cui ha tentato, invano, di proteggersi.
Una donna italiana di 52 anni, nella tarda sera di giovedì 16 febbraio, è stata aggredita da qualcuno che conosceva bene lei, le sue abitudini e i suoi spostamenti. I carabinieri di Este hanno già individuato l’uomo conosciuto bene dalla donna che è stata subito portata in ospedale per accertamenti. Ora spetterà alla Procura di Rovigo decidere quale sarà la misura cautelare da applicare nei confronti del presunto colpevole.
E’ successo a Sant’Elena, comune della Bassa Padovana dove il centro Veneto Progetti Donna ha due sportelli: uno a Este, l’altro a Montagnana.
“Casi del genere – spiega la presidente del centro anti violenza Mariangela Zanni – sono purtroppo in aumento, con gesti del genere si punta ad annientare non solo la donna ma anche l’identità delle persona”, puntualizza.
“L’80% delle donne vittime di violenza nel padovano sono italiane e vittime proprio dei loro ex”, aggiunge la presidente del Centro Veneto Progetti Donna. Dal 2019, con i nuovi reati introdotti dal Codice Rosso, le pene sono molto più severe.
Esiste il Reato di sfregio per cui la pena va dagli 8 ai 14 anni di reclusione.
La perdita dei connotati corrisponde alla morte civile, una specie di omicidio dell’identità secondo i giuristi, significa – nella mente di chi compie lo sfregio – mi approprio di te togliendoti la tua identità.
Da inizio anno sono già 8 le donne, coi loro figli, accolte a Padova in appartamenti nel sistema di accoglienza in emergenza. Scappano con quello che hanno addosso perché rischiano la vita.