Attualità di Morena Trolese , 26/05/2022 14:12

Nuova linfa al Marchesi: da liceo classico a casa di quartiere, la prima di Padova VIDEO

La prima casa di quartiere di Padova

Chi ha studiato all’ombra del campanile di Sant’Antonino ricorda il giardino, le bidelle, le classi e le interrogazioni. Dopo anni di chiusura e un restauro da finire, l’ex succursale del liceo Marchesi – dopo essere stata l’elementare Rosmini – diventa la prima casa di quartiere di Padova. Da settembre, aperta e autogestita da tante associazioni, almeno 15. Ente gestore il Coesa: acronimo per Cosep, Orizzonti, Equality, Sestante e Arci.

L’edificio della Provincia venne chiuso anni fa perché non più a norma di legge e ceduto al Comune che dopo aver sondato le necessità degli arcellani la sta per restituire al territorio con una nuova piazzetta, sale da occupare a turno, le lezioni del Centro provinciale istruzione per adulti, oltre che agli uffici della Consulta di Quartiere. “Un modello replicabile in altri quartieri della città”, dice il sindaco di Padova Sergio Giordani che guarda al futuro.

Che la casa dei cittadini e delle associazioni apra proprio all’Arcella non è un caso. Quartiere popoloso e multietnico, metropolitano e poliedrico, a tratti critico. La casa gialla sarà un porto sicuro accessibile anche fuori dagli orari d’ufficio.

Dove prima c’erano alunni di un liceo classico ora si studiano nuovi modelli di integrazione sociale avanzata. Il “modello Torino”, città dove sono molte le realtà come questa, conquista il viale Arcella. Adesso, al quadro, mancano soltanto gli attori.