Bozza: "Brescia-Padova alla Regione? No, le opere rimangono sui territori di riferimento"
Il consigliere regionale di Forza Italia Alberto Bozza si dice “perplesso” sulla volontà espressa dalla vicepresidente e assessore regionale alla Infrastrutture Elisa De Berti di ottenere per la Regione Veneto la concessione in house dell’autostrada Brescia-Padova.
“Credo – riflette Bozza – che innanzitutto serva un confronto con numeri alla mano. Ritengo, infatti, salvo che qualcuno mi convinca del contrario, che le infrastrutture autostradali debbano restare legate ai territori di riferimento, che devono continuare a trarne beneficio in termini di investimenti e opere. La A4, nel suo tratto veneto, è stata finanziata da Verona, Vicenza e Padova, poi - pur rimanendo il Comune di Verona il socio pubblico di riferimento - è stata in larga parte privatizzata, fatta salva però la clausola determinante che gli investimenti che la Brescia-Padova compie al di fuori dell’autostrada vadano a favore dei Comuni contermini di quel tratto di A4. È evidente che questo equilibrio andrebbe a spezzarsi se quel tratto dovesse essere affidato alla Regione all’interno di un complessivo un polo autostradale che comprende anche la Pedemontana, della quale conosciamo le attuali criticità, e altri tratti autostradali del nord-est”.
Bozza poi suggerisce: “Più che parlare di massimi sistemi e grandi strategie autostradali regionali, meglio offrire risposte concrete al territorio, quindi concentrarsi sulle opere viabilistiche da anni rimaste al palo, anche nel Veronese”.
“Penso – continua Bozza – in alla variante alla Statale 12, bretella strategica che non vede ancora le coperture finanziarie per realizzarla; ma anche alla realizzazione del nuovo casello di Vigasio sulla A22, che rientra nei piani d’investimento di Autobrennero e sui cui in Consiglio regionale pochi mesi fa avevo chiesto alla stessa De Berti se l’opera è considerata o meno strategica per la Regione e se sarà definita ufficialmente prioritaria in modo da accelerarne l’iter, soprattutto ora che su Vigasio, dopo il tramonto dell’ipotesi Intel, è tornato prepotente l’interesse per un investimento logistico e tecnologico miliardario di Silicon Box”.
“Ma su Vigasio e Trevenzuolo – conclude Bozza – manca, più in generale, un progetto complessivo di infrastrutture viabilistiche adeguate all’espansione logistica di quell’area».