la Redazione

Bilancio Hellas Verona: 5 milioni di perdite, il compenso di Setti è pari a 2,7 milioni

“La stagione sportiva 2021-2022 ha visto il raggiungimento in campo di buoni risultati con un nono posto in classifica ed una salvezza raggiunta ancora nei mesi invernali. Il bilancio d’esercizio approvato recentemente dell’Hellas Verona mostra invece alcuni preoccupanti campanelli d’allarme”. Lo scrive “Verona nel cuore”, il trust di supporter dell’Hellas che come ogni anno ha passato sotto la lente d’ingrandimento il bilancio della società di Maurizio Setti. 

Ecco nel dettaglio la relazione:

“L’Hellas registra nel 2021-2022 una perdita di oltre 5 milioni di euro (5.057.437 per la precisione), oltre che un indebitamento netto finanziario di 31,5 milioni di euro (più che raddoppiato rispetto la scorsa stagione), debiti verso l’erario per IVA rateizzata per 3,7 milioni di euro e debiti per IRPEF per più di 12 milioni di euro. Va dato atto che tali debiti tributari derivano anche dalle rateizzazioni messe a disposizione dalla normativa “Covid” e che pertanto il tutto rispetta la normativa tributaria e federale, senza la presenza di debiti scaduti. Va inoltre evidenziato che a giugno si è perfezionata l’operazione di fusione della società HV Service Srl (l’ex Hellas Verona Marketing & Comunication) nell’Hellas Verona, che quindi torna ad avere tra i propri asset il marchio Hellas Verona, iscritto per oltre 21 milioni di euro”.

Da dove deriva questo risultato così negativo?

“I ricavi complessivi – prosegue la relazione di Verona nel cuore – ammontano ad Euro 84,6 milioni, di cui Euro 37,2 milioni per diritti televisivi, Euro 23,3 milioni da plusvalenze, Euro 9,1 milioni da sponsorizzazioni, Euro 4 milioni da gare e abbonamenti ed Euro 1,3 milioni dal negozio. I 23,3 milioni di plusvalenze includono i 7 milioni di Euro per Zaccagni, 6,3 milioni di Euro per Lovato, 5,3 milioni di Euro per Cancellieri (a cui bisogna togliere quanto da riconoscere alla Roma pari a Euro 1,4 milioni), 2,4 milioni di Euro per Udogie, 2,2 milioni di Euro per Silvestri e 57 mila Euro per il buon Di Carmine. A tali valori vanno sommati i premi ed altri ricavi che derivano dalla cessione di altri giocatori come ad esempio Rrhamani per Euro 700 mila ed Udogie per Euro 400 mila)”.

“Francamente – prosegue il report di Verona nel cuore – alcuni valori sembrano abbastanza bassi (Zaccagni su tutti), ma probabilmente i contratti di cessione prevedono dei bonus che si realizzeranno nel corso della presente stagione. Passando ai costi, nell’ultima stagione costi per il personale per Euro 38.9 milioni di cui Euro 36,5 milioni per il personale tesserato. Aumenta significativamente il peso degli ammortamenti, connesso principalmente al costo di acquisto dei giocatori: ben 21,6 milioni di Euro di cui 17 milioni per i cartellini dei giocatori”. 

Ma chi pesa in termini di ammortamento di più sul bilancio del Verona? 

“Nella stagione 2021-2022 i maggiori ammortamenti sono relativi a Barak (Euro 2,2 milioni), Cetin (Euro 1,7 milioni), Diaby (Euro 1,25 milioni), Ilic (Euro 1,9 milioni), Lasagna (Euro 1,95 milioni), Magnani (Euro 1 milione), Tameze (Euro 1,03 milioni), Ceccherini (Euro 0,9 milioni), Cancellieri (Euro 0,83 milioni), Stepinski (Euro 0,79 milioni). Sempre in termini di diritti dei cartellini dei giocatori, il saldo contabile degli stessi al 30 giugno 2022 ammonta ad Euro 64,09 milioni. Gli importi più rilevanti sono Simeone con Euro 11,1 milioni, Ilic con Euro 8,5 milioni, Lasagna con Euro 7,3 milioni, Cetin con Euro 5,3 milioni, Barak con 4,3 milioni, Hongla con 4,3 milioni. Nella stagione 2021-2022 sono stati effettuati acquisti complessivamente per Euro 42,5 milioni.

Sul lato patrimoniale Verona nel cuore evidenzia che “l’Hellas ha al 30 giugno 2022 crediti verso altre società per la cessione di giocatori per quasi Euro 42 milioni (ancora da incassare 17 milioni di Euro per Kumbulla), e debiti per l’acquisto di giocatori per Euro 60 milioni (tra i principali Euro 10,9 milioni per Simeone, Euro 8,9 milioni per Ilic e Euro 7 milioni per Kevin Lasagna). Tra i debiti si ricorda l’esposizione verso banche per Euro 30,3 milioni, verso altri finanziatori per operazioni di factoring per Euro 13,2 milioni. In riduzione i debiti verso soci che passano da Euro 4,1 milioni a Euro 0,6 milioni, dopo i rimborsi dell’anno.

Come emerge dalla Relazione accompagnatoria al bilancio durante il calciomercato di luglio-agosto, l’Hellas Verona “è intervenuta sul mercato con mirate acquisizioni e dismissioni di calciatori con l’obiettivo di rendere la rosa maggiormente compatta per il raggiungimento degli obiettivi prefissati”. Le operazioni di mercato di luglio e agosto 2022 hanno determinato minusvalenze per Euro 12 migliaia e plusvalenze per Euro 6.660 migliaia. Inoltre a fronte di nuovi crediti per Euro 9.870 sono stati contratti debiti per l’acquisizione di giocatori per oltre Euro 25 milioni”.

“Peccato che ad oggi, a questi grandi investimenti non corrispondano i risultati sul campo” sottolinea Verona nel cuore concludendo con un’annotazione finale: “il compenso dell’Amministratore Unico ammonta per il 2021-2022 ad Euro 2,7 milioni”.