la Redazione

Il pagellone di Fiorentina-Verona: Ngonge, Hien e Djuric errori decisivi. Terracciano leader

MONTIPO’ 6 Solo una parata, non semplice, su Mandragora. Per il resto la Fiorentina poco fa per impensierirlo, giusto qualche pimpinella lanciata qua e là. E non sempre le legge bene, ma almeno le gestisce.

THATCHOUA 6.5 Primo tempo arrembante, il migliore della stagione. E’ un martello e Sottil non riesce a fare nulla per stargli dietro. Attento dietro, bravo nei cross. Nella ripresa meno spavaldo, ma comunque sempre in partita e sempre pronto a ripartire. Sente la stanchezza nei minuti finali, ma non sporca la sua prestazione.

MAGNANI 6.5 Al rientro dopo la piccola frattura al piede, dimostra sin da subito di stare bene fisicamente, ma anche tatticamente. Si prende cura di Beltran, che non vede un pallone che sia uno. Gioca spesso d’anticipo e gli dice bene. Bravo anche nel gioco aereo. Rimane nello spogliatoio dopo il primo tempo per un problema fisico, forse legato proprio alla micro frattura al piede

AMIONE 5.5 (dal 46°) Scolastico. Il che non sarebbe nemmeno un male. Ma poi si gira sul più bello, sul tiro di Beltran, che decide la partita. A scuola calcio non insegnano queste cose.

HIEN 5 Duello tutto fisico con Nzola. Diciamo che all’attaccante della Fiorentina arriva poco, anche per merito suo. Ma non è pulito come sempre, pare dover dare il massimo e anche di più per avere la meglio del viola, che non è certo Kane. L’errore decisivo è tutto suo. Goffo, goffissimo, nel gol della Fiorentina. Interviene talmente male che la prende di braccio, al limite di quello che magari sarebbe stato fallo da rigore. Lontano dal leader della difesa dei mesi migliori.

TERRACCIANO 7 Continua la crescita impressionante di questo ragazzo, che ormai definire “adattato” al ruolo è riduttivo. Perché è vero che lo sia, ma è anche vero che non sembra esserlo. In fase difensiva mette in fila una serie di chiusure da manuale, da scuola di calcio. Legge con attenzione e preventivamente le giocate degli attaccanti della Fiorentina. A tutto questo aggiunge la spinta, quando la partita glielo consente. Bravissimo, è il piccolo gioiello del Verona.

HONGLA 6 Il passo, come sempre è lento. Non ci si aspetta qualcosa di diverso da questo punto di vista. Ma se non altro è discreto nella posizione che mantiene in mezzo al campo. Recupera una buona dose di palloni, non dando però sviluppi offensivi degni di nota. Magari qualche volta in più la gamba dovrebbe metterla con convinzione, senza essere timidino.

FOLORUNSHO 6.5 E’ bravissimo, appena dopo il fischio d’inizio, a procurarsi il rigore, costringendo Terracciano ad atterrarlo. E’ una di quelle partite in cui oltre al fumo c’è anche l’arrosto. Corre tantissimo e ha gamba anche per aiutare la squadra nella fase di maggior pressione. Molto meglio rispetto alle ultime partite in cui sembrava onestamente in difficoltà. Spende tanto, senza perdere lucidità, ma arriva a pochi minuti dalla fine con la lingua che tocca il campo.

MBOULA s.v. (dall’84°)

NGONGE 5 Sbaglia qualcosa di clamoroso sulla doppia ribattuta di Terracciano, che ipnotizza Djuric dal dischetto. Si ripete in altre due occasioni, sciupando palloni più facili da mettere dentro che fuori. Per qualche minuto rimane su quegli errori, poi prova a scuotersi. Va via a Biraghi con più insistenza, ma quando nella ripresa ti aspetti che si prenda il Verona sulle spalle, sparisce. Secondo tempo non pervenuto, purtroppo.

SUSLOV 7 Forse la miglior partita da quando veste gialloblù. Non tanto per l’apporto che dà in fase offensiva, ma per il lavoro clamoroso nella metà campo del Verona. Recupera un numero enorme di palloni e, soprattutto, spegne diverse potenziali azioni pericolose della Fiorentina. Grande condizione fisica e ottimo senso della posizione. Esce dal campo, sacrificato sull’altare dell’equilibrio, con Dawidowicz che fa a incollarsi su Barak.

DAWIDOWICZ 5 (dal 63°) Entra per attaccarsi alle costole di Barak. E si becca subito il cartellino giallo. Inevitabile che questo lo condizioni. Gioca male.

LAZOVIC 5.5 Ci impiega un po’ più del dovuto a entrare in partita, nonostante sia il Verona, soprattutto nel primo quarto d’ora a dominarla. Quando si sveglia, incide e mette in difficoltà i difensori viola. Aiuta dietro nelle poche volte in cui Ikoné prova a far male. Nella ripresa cala un po’ e, come diciamo spesso, da lui ci si aspetta sempre un pizzico in più, viste le sue qualità e i gradi da senatore

SAPONARA 5 (dal 75°) Vero che il tempo a disposizione è poco. Vero che quando entra, due minuti dopo cambia l’inerzia della partita. Ma dimostra di non avere la forza per dare la scossa. Un po’ troppo spaesato.

DJURIC 5.5 Passano pochi secondi e tra i piedi ha il pallone per il vantaggio del Verona. Questa volta, però, il rigore lo sbaglia. Il resto sono un paio di spizzate giuste, ma molte altre meno. Di cross in mezzo, per quello che sarebbe il suo gioco più naturale, non ne arrivano, se non qualcuno di Tchatchoua. Inevitabile, quindi, che sia un po’ pesce fuor d’acqua.

HENRY 5.5 (dal 63°) Lotta e poco più. I compagni non lo aiutano a dovere.

ALL. BARONI 5.5 La prepara bene e i suoi lo dimostrano dai primi secondi. Subito aggressivi, non fanno ragionare i padroni di casa che sembrano undici pugili sull’orlo del k.o. Tantissime occasioni da gol clamorose. Poi non è certo colpa sua se sbagliano tutto quello che si possa sbagliare. Dove sta la sua colpa, se così possiamo chiamarla? La sostituzione scellerata di Suslov, uno dei migliori in campo, per mettere in campo Dawidowicz, su Barak. Un cambio tatticamente non sbagliato. L’errore è il giocatore che sceglie di sacrificare. La legge male, questa è la sensazione. E se esci da una partita così, perdendola pur giocando bene, la cosa si fa preoccupante.

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